“La legge e il buon senso hanno ottenuto una vittoria”. Con queste parole Kirill Dmitriev, emissario del Cremlino per le questioni economiche, ha commentato con soddisfazione la decisione dell'Unione Europea di non utilizzare gli averi russi congelati per finanziare lo sforzo bellico dell'Ucraina. In un messaggio diffuso su Telegram, Dmitriev ha salutato come un successo il fallimento di quello che ha definito un tentativo di «utilizzo illegittimo» dei capitali di Mosca. La reazione russa arriva dopo il vertice di ieri, durante il quale i Ventisette hanno approvato un maxi-prestito comune da 90 miliardi di euro a tasso zero in favore di Kiev. Nonostante le pressioni di alcune cancellerie, l'UE ha scelto di non attingere ai circa 210 miliardi di euro di asset russi bloccati in Europa — la maggior parte dei quali depositati in Belgio — a causa del mancato accordo politico e delle resistenze di Bruxelles sulla legittimità dell'operazione. Il finanziamento approvato coprirà i due terzi del fabbisogno stimato per l’Ucraina (137 miliardi di euro), mentre la parte restante resterà a carico di alleati internazionali come Canada e Norvegia. (19 DIC - deg)