Gli italiani si muovono di più, ma mangiano peggio e fanno più fatica a rinunciare a comportamenti a rischio come fumo e alcol. È il quadro che emerge dal Rapporto Osservasalute, pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute come Bene Comune dell’Università Cattolica di Roma, che fotografa l’evoluzione degli stili di vita nel Paese.
Il dato più incoraggiante riguarda l’attività fisica. Nel 2023 sono stati circa 21 milioni gli italiani che hanno praticato uno o più sport nel tempo libero, con oltre un quarto che lo ha fatto in modo continuativo. A trainare sono soprattutto i giovani, mentre la pratica sportiva diminuisce con l’ingresso nell’età lavorativa e raggiunge i livelli più bassi tra gli anziani. Proprio in questa fascia, però, negli ultimi anni si intravede una lieve inversione di tendenza.
Meno positivo lo scenario legato all’alimentazione. Continua infatti l’allontanamento dalla dieta mediterranea, a favore di cibi pronti e modelli alimentari meno equilibrati. Oggi solo il 18,5% degli italiani segue ancora questo schema tradizionale, con una maggiore adesione nelle Marche, nel Lazio e in Liguria.
Cambia anche il modo di consumare alcol. Il modello classico, basato su un consumo moderato di vino ai pasti, lascia spazio a comportamenti più irregolari, spesso concentrati nel fine settimana e legati a birra e superalcolici. Un’abitudine che si accompagna più frequentemente al consumo fuori pasto e, in alcuni casi, a episodi di eccesso. (peg - 20 dic)
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