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direttore Paolo Pagliaro

MANOVRA, STRETTA
SULLE PENSIONI
E NUOVE REGOLE SUL TFR

MANOVRA, STRETTA <br>SULLE PENSIONI <br>E NUOVE REGOLE SUL TFR

Arriva all’esame della commissione Bilancio del Senato il nuovo emendamento del governo alla manovra, che riunisce una serie di misure per le imprese inizialmente destinate a un decreto separato. Il testo mette insieme interventi su fisco, lavoro e investimenti, ridisegnando alcuni capitoli centrali della legge di bilancio.

Nel pacchetto trovano spazio le risorse per i crediti d’imposta legati alla Transizione 5.0 e alla Zes unica, insieme alle misure sul trattamento di fine rapporto. Tra queste spicca l’introduzione dell’adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti, oltre a un contributo complessivo da 1,3 miliardi a carico delle compagnie assicurative. Previsti anche fondi per il Piano casa e il rifinanziamento degli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina, dopo le recenti decisioni della Corte dei Conti.

L’emendamento interviene inoltre sul Fondo Tfr dell’Inps, ampliando la platea dei datori di lavoro obbligati al versamento. A partire dal 1° gennaio 2026 rientreranno anche le aziende che, dopo l’avvio dell’attività, raggiungeranno la soglia dei 50 dipendenti. È però prevista una fase transitoria: nel biennio 2026-2027 l’obbligo scatterà solo per le imprese con almeno 60 addetti. Dal 2032 l’estensione riguarderà invece le aziende con un numero di dipendenti non inferiore a 40.

Sul fronte previdenziale, il governo fa marcia indietro sulla possibilità di accedere in anticipo alla pensione di vecchiaia sommando gli importi delle forme di previdenza complementare. L’emendamento sopprime infatti la norma introdotta con l’ultima legge di bilancio, che dal 2025 avrebbe consentito di includere, su richiesta, anche le rendite dei fondi pensione per raggiungere l’importo minimo mensile necessario con almeno 20 anni di contributi nel regime contributivo. La cancellazione della misura, secondo le stime, produrrà risparmi sulla spesa pensionistica fino a 130,8 milioni di euro nel 2035. (peg - 20 dic)

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