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direttore Paolo Pagliaro

TRUMP: USA PIU’ POTENTI
CON LE “MIE” CORAZZATE

TRUMP: USA PIU’ POTENTI <BR> CON LE “MIE” CORAZZATE

Altro che Nobel per la pace. In un annuncio che segna una svolta potenziale nella dottrina navale degli Stati Uniti, il presidente Donald Trump ha ufficializzato l’approvazione di un ambizioso piano per la costruzione di due nuove navi da guerra di dimensioni senza precedenti. L’iniziativa, presentata come il primo tassello di una strategia di difesa a lungo termine, mira a riportare in auge la categoria delle "corazzate" (battleships), unità monumentali che la Marina americana aveva smesso di impiegare dai primi anni ’90 anche a causa delle vulnerabilità legata alle loro dimensioni dato lo sviluppo di missili antinave sempre più sofisticati. Fatto sta che la svolta, a dir poco clamorosa, c’è stata, ed è avvenuta attraverso una doppia dichiarazione ufficiale: prima dalla Casa Bianca e successivamente dalla cornice di Mar-a-Lago. In quest’ultima occasione, The Donald è apparso affiancato dalle figure chiave della sua amministrazione per la sicurezza nazionale: il capo del Pentagono Pete Hegseth, il Segretario di Stato Marco Rubio e il Segretario alla Marina John Phelan. Un segnale chiaro della priorità politica ed economica che il progetto riveste per la nuova presidenza.

UN PROGETTO IN ESPANSIONE: DALLE PRIME DUE UNITÀ A UNA FLOTTA DI 25. “In qualità di Comandante in Capo, è per me un grande onore annunciare di aver approvato un piano per la Marina Militare volto ad avviare la costruzione di due nuove navi da guerra, le più grandi mai costruite”, ha dichiarato Trump. Tuttavia, l'orizzonte delineato dal presidente non si ferma alle prime due unità. Il programma prevede infatti un’espansione progressiva e massiccia: l'obiettivo è passare rapidamente a dieci navi, per poi arrivare a una flotta composta da 20-25 unità totali. Trump ha collegato questa iniziativa alla necessità di riformare l’industria della difesa americana, criticando i tempi eccessivamente lunghi della produzione bellica attuale. Citando il caso degli F-35, il presidente ha sottolineato: "Abbiamo i prodotti migliori, ma ci vuole troppo tempo per farli. L'industria della difesa deve dare la priorità alle spese per la produzione". Per accelerare l'iter, è previsto già per la prossima settimana un incontro con i principali contractor della difesa.

TECNOLOGIA DEL FUTURO: LASER, ARMI IPERSONICHE E "ESTETICA". Il richiamo storico di Trump è andato alle gloriose navi del passato, come la Iowa, la Missouri, la Wisconsin e la Alabama. "Avevamo grandi corazzate", ha ricordato, "ma queste saranno più grandi e avranno una forza e una potenza 100 volte superiori". Non si tratta, dunque, di una semplice operazione nostalgia, ma della creazione di una nuova categoria di navi ultra-tecnologiche. Secondo quanto dichiarato dal presidente, queste unità saranno dotate di armamenti all'avanguardia che sembrano usciti dalla fantascienza: armi ipersoniche per colpire a velocità estreme, cannoni elettrici a rotaia (railgun) e, soprattutto, laser ad alta potenza. "Avremo i laser più sofisticati al mondo", ha promesso Trump, spiegando che queste armi saranno in grado di annientare istantaneamente qualsiasi bersaglio. Oltre alla letalità, Trump ha rivendicato un ruolo personale nella progettazione, citando la sua attenzione per il design: sebbene la Marina guiderà tecnicamente il progetto, il presidente ha confermato che fornirà la sua consulenza, definendosi una persona “molto estetica”.

L’INCOGNITA DEI COSTI E IL CONTESTO GEOPOLITICO. Nonostante l'entusiasmo presidenziale, resta il nodo delle risorse finanziarie. Il Pentagono e la Marina non hanno ancora reso noto il costo ufficiale del progetto, dichiarando che sono in corso studi di progettazione per perfezionare le stime. Tuttavia, esperti indipendenti come l'ammiraglio in pensione Mark Montgomery, della Foundation for Defense of Democracies, hanno ipotizzato che il costo della sola prima unità potrebbe facilmente superare i 10 miliardi di dollari, considerando le fasi di progettazione, costruzione e dispiegamento. L'annuncio non arriva in un momento casuale. Gli Stati Uniti stanno intensificando la pressione sul leader venezuelano Nicolás Maduro, cercando di colpire le entrate petrolifere del Paese. Proprio nei Caraibi, la Marina e la Guardia Costiera statunitense sono impegnate in operazioni di intercettazione di petroliere. L’episodio più recente riguarda la Bella 1, una gigantesca petroliera che si è rifiutata di sottoporsi al sequestro americano, dando vita a un "inseguimento attivo" conclusosi con il dietrofront della nave. In questo scenario, le nuove "super-corazzate" di Trump non rappresentano solo uno strumento di rilancio della cantieristica americana, ma un messaggio diretto ai nemici globali: una dimostrazione di forza muscolare destinata, nelle parole del presidente, a "incutere timore in tutto il mondo".

NELLA FOTO: l'immagine visualizzata dietro il presidente americano durante la conferenza stampa di Mar-a-Lago che mostra un esempio delle nuove corazzate “classe Trump”.

(23 DIC – deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)
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