Il David, l'eroe civico della Repubblica Fiorentina, ha compiuto il percorso descritto da Marco Polo nel "Milione" ed è arrivato in Cina. Dal 2006, una copia in bronzo del capolavoro rinascimentale spicca nella Piazza del Teatro di Ningbo, città antichissima e fiorente snodo commerciale, a corroborare l'amicizia con Firenze, che nel parco di Villa Vogel ha accolto due statue cinesi, raffiguranti un funzionario e un guerriero della dinastia Song meridionale. Sempre a Firenze, a Palazzo Vecchio, è conservata una mappa della Cina risalente al XVI secolo, sulla quale compare chiaramente il nome "Ningbo" in latino, a riprova di quanto l'amicizia affondi le sue radici nella storia. E se Firenze è capitale della moda, Ningbo è la città nella quale è stato realizzato il primo abito alla maniera occidentale in Cina. Oggi Ningbo è una città modernissima, simbolo del "Miracolo economico" cinese; il suo porto, il complesso Ningbo-Zhoushan, ha scalato le classiche mondiali per milioni di container movimentati ogni anno – 28 milioni nel 2020 e 40 milioni TEU (Twenty-foot Equivalent Unit, unità di misura del trasporto marittimo) nel 2025 -, superato solo da Shanghai e Singapore. A lavorare alacremente per la crescita delle relazioni tra Firenze e Ningbo è stato Mario Razzanelli, imprenditore nel settore della moda e già consigliere comunale a Palazzo Vecchio. Intervistato dal "Ningbo Daily" nei giorni scorsi ha ripercorso le tappe del suo vero e proprio diario cinese, contraddistinto da ben 68 viaggi, dagli inizi del Nuovo Millennio, quando la Cina era ancora avvolta da un alone di paura mista a mistero, fino al 2025. "A Firenze serve un Ningbo Day", ha detto alla testata Razzanelli, che nei mesi scorsi ha presentato una proposta in tal senso al Comune di Firenze e all'Assessorato alla Cultura. Nel corso degli anni, sempre tra cultura ed economia, grazie a Razzanelli e ad altre persone di buona volontà, è stato inaugurato il Parco Industriale Cina-Italia a Ningbo, mentre una statua del Padre Dante accoglie i lettori della più grande libreria di Ningbo.
IL CONSOLATO A esprimersi sulla proposta di un "Ningbo Day" è la Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Firenze Yin Qi. "Siamo lieti di constatare che, sin dall'instaurazione del rapporto di amicizia tra le città di Ningbo e Firenze, gli scambi tra le delegazioni delle due parti siano stati frequenti e che abbiano prodotto ricchi frutti nella cooperazione economico-commerciale e negli scambi umanistici – afferma -. Non molto tempo fa, a Roma si è tenuta la 12ª riunione del Comitato intergovernativo italo-cinese, durante la quale è stato raggiunto un importante consenso sulla promozione della cooperazione locale. È stato sottolineato che le realtà locali devono svolgere un ruolo da protagonista nella cooperazione commerciale e negli scambi culturali tra i due Paesi, continuando ad attivare il collegamento tra imprese locali e la vitalità degli scambi tra i popoli". "Il 2026 – ricorda – segnerà il 20° anniversario dell'amicizia tra le due città. Auspichiamo che le due parti colgano questa occasione per approfondire gli scambi e la cooperazione in tutti i campi, promuovere la conoscenza reciproca e l’affinità tra i cittadini, contribuendo così insieme all’ulteriore sviluppo delle relazioni amichevoli tra Italia e Cina. Il Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese a Firenze continuerà a fornire attivo supporto e assistenza a tale processo". (red)
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