Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SEMINARIO ICON "L'ITALIANO COME RISORSA PER IL SISTEMA ITALIA" (17 GIUGNO 2014)

Una giornata di studio sulla lingua italiana come strumento di promozione dell' Italia all’estero. E’ quella che si è tenuta martedì 17 giugno con il seminario “L' italiano come risorsa per il Sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro”, promosso dal Consorzio interuniversitario ICoN, che ha definito il ruolo della lingua da una prospettiva inusuale: non una ricerca sull' italiano e sulle sue trasformazioni, ma un' analisi della lingua come fattore di sviluppo per l' intero paese. Il seminario punta a portare un contributo di idee al percorso degli Stati Generali della lingua italiana nel mondo, lanciato dal ministero degli Affari esteri e in calendario in ottobre a Firenze. "Tutti i soggetti che operano per la promozione della lingua e cultura italiana all' estero sentono l'esigenza di un profondo rinnovamento dell' intero sistema - spiega il professor Mirko Tavoni, presidente ICoN - dobbiamo individuare le idee per una politica che tenga conto delle nuove condizioni del 'mercato delle lingue' e della competizione culturale nel mondo globalizzato. Questa politica permetterà di valorizzare le potenzialità del patrimonio italiano e attivare connessioni fra promozione della lingua e cultura e promozione dell' economia. Per esempio, avere studenti stranieri che studiano in Italia usando l' italiano è una garanzia di futuri rapporti con le classi dirigenti di molti paesi in rapido sviluppo economico". Il consorzio ICoN, ovvero Italian Culture on the Net, associa 19 atenei italiani per promuovere e diffondere, per via telematica, la lingua, la cultura e l' immagine dell' Italia nel mondo. Attraverso il sito www.italicon.it studenti stranieri e italiani residenti all' estero possono scegliere all' interno di un' offerta didattica che comprende un corso di laurea triennale in Lingua e cultura italiana, quattro master e un' ampia serie di corsi di lingua italiana. Il consorzio riunisce quindi una buona parte degli atenei italiani per formare studenti di tutto il mondo e in poco meno di dieci anni ha rilasciato 275 diplomi di laurea a studenti di 61 paesi dei cinque continenti. L' attenzione maggiore è stata riscontrata nei paesi con un più alto numero di discendenti di emigranti italiani, ma gli studenti ICoN sono presenti anche nei luoghi più lontani e meno prevedibili, e molti di loro operano già come insegnanti di lingua e cultura italiana.  

LINGUA ITALIANA, PUGLISI (UNESCO) : SERVE COLLABORAZIONE PUBBLICO - PRIVATO

"Tre macro settori d' intervento per promuovere il Sistema Paese all' estero con il minore dispendio di risorse economiche pubbliche" è il suggerimento offerto dal rettore Iulm e presidente della Commissione nazionale Italiana per l' Unesco Giovanni Puglisi nel suo intervento al seminario "L' Italiano come risorsa per il Sistema Italia", organizzato a Roma dal Consorzio ICon per individuare "sinergie per il futuro". Secondo Puglisi si deve "utilizzare maggiormente il web sia in termini qualitativi che quantitativi", "curare la scolarizzazione di qualità e la promozione sociale degli studenti immigrati", "coinvolgere capitali privati per la promozione della cultura italiana all' estero anche con incentivi fiscali". Descrive quindi una situazione non rosea e sottolinea: "Oggi il luogo dove la lingua italiana à una lingua veicolare è la Chiesa Cattolica", aggiungendo però di essere "stupito che Papa Francesco abbia scelto di parlare italiano anche nelle situazioni in cui potrebbe usare la sua lingua d' origine, lo spagnolo". Dopo aver sottolineato "l' insufficienza" degli sforzi dell' Italia di "sostenere la propria lingua nel mondo", Puglisi ha voluto ricordare che "nonostante tale marginalità e debolezza della nostra lingua si registra un dato inequivocabile: la crescita della richiesta della lingua italiana nel mondo". "Nei soli IIC i corsi sono passati da 3648 a 6429 con una crescita dell' 80 percento". "La lingua italiana si colloca tra il quinto e il quarto posto tra le lingue piu' studiate nel pianeta". Puglisi indica tra le strade possibili per difendere il nostro patrimonio linguistico fuori del Paese, con "l' implementazione delle specificità culturali" e fa un esempio diretto: "Ancora oggi gran parte dell' attrazione per la lingua italiana parte dalla lirica", "cinema, arte, musica, design, sono i nuovi attori della promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo". "L' Italia è l' unico Paese al mondo che ha ottenuto la definizione di Fabriano come città patrimonio cartario", spiega Puglisi, "esempio questo del successo del rapporto che ci può essere tra pubblico e privato uniti in questo sforzo", "tutti insieme, consapevoli del nostro valore, con una ritrovata tensione morale, uniti verso la crescita del Sistema Paese".

LINGUA ITALIANA, ROMERA OÑATE: LINGUA FRANCA CHIESA CATTOLICA

"La lingua franca all' interno della Chiesa cattolica è l' italiano. Non coinvolge soltanto l' ambito clericale ma va a più livelli". Lo ha detto, nel suo intervento al seminario "L' Italiano come risorsa per il Sistema Italia", organizzato a Roma dal ICon, Luis Romera Oñate, rettore dell' Università Pontificia della Santa Croce, coordinatore dei Rettori delle Università Pontificie Romane. "Mio padre, in Spagna, era stato attivo nella azione cattolica, impegno che lo portò a studiare la lingua italiana e il mio ricordo, di bambino, è delle sue riviste e dei dischi in italiano che mi hanno avvicinato alla lingua italiana", ha raccontato descrivendo poi la situazione degli studenti del sistema universitario che coordina: "Noi garantiamo un livello minimo di conoscenza di italiano agli nostri studenti". E sottolinea che "abbiamo scelto l' italiano anche per far sì che gli angloparlanti debbano imparare un' altra lingua e uscire un po' dal loro mondo di interesse culturale".

LINGUA ITALIANA, ALBERTI (ENEL) : INCREMENTARLA PER ATTRARRE TALENTI STRANIERI

"Per le aziende e per i nuclei produttivi la scarsa diffusione della lingua italiana rappresenta una perdita delle possibilità di attrarre investimenti". E' in sintesi quanto detto da Marco Alberti, responsabile Affari istituzionali Internazionali di Enel al seminario promosso da ICon a Roma per trovare "Idee e sinergie per il futuro" nella diffusione della lingua italiana. "Una maggiore diffusione dell' italiano incrementerebbe la possibilità di attrarre talenti stranieri", "a me non spaventa la fuga di cervelli piuttosto mi spaventa che i cervelli non arrivano" perché, dice, "se le opportunità sono qui i cervelli vengono qui". Definisce quindi "straordinario il lavoro degli Istituti Italiani di Cultura, ma non sufficiente". Secondo Alberti "l' apporto che le aziende possono portare allo sviluppo della diffusione della lingua italiana nel mondo è far sì che cresca il suo utilizzo nel mondo del lavoro", "l' incremento dello studio d' italiano agisce sulla competitività, aumenta la propensione positiva del consumatore straniero verso i prodotti delle aziende italiane" e consente alle imprese "di attrarre i talenti stranieri e incorporarli nelle proprie strutture". Alberti suggerisce ai partecipanti del seminario di "sostenere il brand Italia" e "appassionare all' Italia per sostenere l' italiano", "ampliare i possibili destinatari della lingua italiana guardando a quello spazio che esula dagli oriundi" e infine "adattare gli strumenti di promozione alle esigenze della società contemporanea".  

LINGUA ITALIANA, MARAZZINI: RAFFORZARE ACCADEMIA CRUSCA ALL' ESTERO

"Dall' estero c'è curiosità per le norme della lingua italiana". Lo afferma Claudio Marazzini, presidente Accademia della Crusca, intervenendo al seminario organizzato da ICon a Roma dal titolo "L' italiano come risorsa per il Sistema Italia". E propone: "Si potrebbe incrementare il supporto che viene dato dalla Crusca alle istituzioni universitarie che operano all' estero". Secondo Marazzini occorre "in una strategia di economia delle risorse" individuare quali sono le istituzioni più importanti dal punto di vista produttivo" ed ha aggiunto che "la Crusca potrebbe dare indicazioni in questo senso". Ha inoltre ricordato che "da anni collaboriamo con il Mae per la Settimana della lingua e cultura italiana nel mondo preparando, tra l' altro, ogni anno il volume dedicato alle celebrazioni".

LINGUA ITALIANA, PAGLIARO: FUNZIONE ATTRATTIVA IN ZONE DINAMICHE MONDO

Nonostante il "deficit reputazionale" accumulato dal nostro Paese negli ultimi anni, l' italiano "migliora le sue posizioni nel mercato globale delle lingue" perché "in alcune delle zone più dinamiche del mondo - come il subcontinente sudamericano o la sponda meridionale del Mediterraneo - è la lingua italiana ad avere una funzione attrattiva. E' vero, e le interviste ai migranti lo confermano": così Paolo Pagliaro, direttore dell' agenzia di stampa 9colonne, nel suo intervento al convegno "L' italiano come risorsa per il Sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro", organizzato da Icon (Italian culture on the net) e in corso a Palazzo San Macuto. "L' opinione pubblica - intesa come quella comunità che si tiene informata e in vari modi dice la sua - è sicuramente interessata alla buona reputazione del proprio Paese - sostiene Pagliaro -. La reputazione è un fattore decisivo per favorire la competitività, e della competitività fa parte anche la buona salute e l' apprezzamento della lingua. Come sappiamo, è successo che in Italia gli investimenti esteri siano crollati del 58% rispetto al 2007, e sappiamo che questo decremento rispecchia perfettamente il deficit reputazionale accumulato negli anni. Le cause del declino, per usare la sintesi proposta da De Rita, sono: corruzione diffusa, scandali politici, pervasività della criminalità organizzata, lentezza della giustizia civile, farraginosità di leggi e regolamenti, inefficienza della pubblica amministrazione, infrastrutture carenti. Questo - per non parlare dei crolli di Pompei - è ciò che nuoce alla nostra reputazione e ai nostri affari". Secondo il direttore dell' agenzia 9colonne, la domanda quindi è "perché mai l' italiano avrebbe dovuto mantenere e migliorare le sue posizioni nel mercato globale delle lingue, come pare stia invece accadendo. Qui le ipotesi sono le più diverse - continua Pagliaro -. C'è naturalmente l' attivismo intelligente degli istituti italiani di cultura, del network della Farnesina, delle Università, a cominciare dal consorzio che ci ospita. Ci sono spiegazioni minimaliste, come quella del settimanale tedesco die Welt secondo cui l' italiano piace perché è una lingua più efficiente del tedesco, consente cioè di trasmettere le stesse informazioni in minor tempo. Chissà quanto è costato alla Welt doverlo ammettereà Comunque, anche in questa classifica il giapponese è primo". Secondo il giornalista, però, "pare più convincente l' argomento con cui il rettore dell' Università di Pisa - in un intervento sul Sole - si è dissociato dalla decisione del Politecnico di Milano di tenere tutti i corsi di laurea in inglese. Ha spiegato che in alcune delle zone più dinamiche del mondo - come il subcontinente sudamericano o la sponda meridionale del mediterraneo - è la lingua italiana ad avere una funzione attrattiva. E' vero, e le interviste ai migranti lo confermano". "Il linguista Luca Serianni - continua Pagliaro - avverte che il borsino delle lingue è estremamente mobile, proprio come quello delle azioni, che lingue gloriose possono essere meno richieste (come il francese) e lingue ' nuove' possono suscitare largo interesse (come il cinese in America, Oceania e nella stessa Europa). In questo momento secondo lui giocano a favore dell' italiano alcune percezioni tradizionalmente positive legate all' Italia: non solo alle sue bellezze artistiche e naturali, ma anche al tradizionale prestigio in certi settori, dalla moda al calcio. E se non sapremmo immaginare un soprano o un tenore asiatici che non conoscano l' italiano, così dobbiamo prendere atto che la parola pizza è utilizzata in 60 diverse lingue, spaghetti in 54, tiramisu in 23 e carpaccio in 13". Secondo il direttore dell' agenzia 9colonne "l' italiano ha una buona tenuta nel mercato globale perché risponde a richieste specifiche e diffuse", un esempio è che "il distretto biomedicale di Mirandola, il più importante d' Europa, ha messo online per il mercato cinese dei database con informazioni su oltre 260 start-up e 50 brevetti innovativi" e "lo ha fatto - su richiesta - anche in italiano". Pagliaro spiega poi che "partendo dall' esperienza e dalle caratteristiche delle varie little Italy l' agenzia giornalistica 9colonne si è immaginata una Big Italy e ha chiamato così un app geolocalizzata che ogni giorno segnala iniziative e business italiani nel mondo. L' hanno scaricata già migliaia di persone nei cinque continenti e i fatti segnalati non sono mai meno di 20 al giorno".  Nel suo intervento Pagliaro sottolinea inoltre che "le istituzioni dell' Unione Europea spendono circa un miliardo di euro l' anno per mantenere la loro politica di multilinguismo, che consiste nella traduzione di testi scritti e nell' interpretariato di comunicazioni orali. Su questo terreno, il terreno della pari dignità tra le lingue, ci sono le battaglie per l'italiano che più coinvolgono l' opinione pubblica. E' una forma di nazionalismo bonario e intermittente, perché poi raramente si preoccupa di utilizzare il diritto acquisito, a cominciare dalla possibilità di leggere i documenti della commissione". "L' opinione pubblica - continua il giornalista - torna distratta anche quando si tratta di far sentire meno solo chi difende il principio della cosiddetta ' eccezione culturale', cioè la deroga al principio del libero mercato, per proteggere l' identità di una cultura e di una lingua che rischiano di essere assorbite da un modello culturale unico. Questa battaglia, nei negoziati bilaterali con gli Stati Uniti, l' abbiamo delegata ai politici e ai media francesi". Pagliaro sottolinea inoltre come "molto ci si attende ora dal semestre di presidenza italiana dell' Unione. Quando toccò a lei, l' anno scorso, la Lituania ne approfittò per celebrare il salvataggio e la rinascita della sua lingua, che aveva rischiato di scomparire negli anni della dominazione sovietica e che invece ora sta inventando le parole della sua nuova modernità. Noi non abbiamo dovuto salvare la nostra lingua conservandola nelle Katakombenschulen del novecento, come è accaduto ai lituani, alle minoranze tedesche o ad altri popoli". "Tuttavia - avverte Pagliaro - dobbiamo fare i conti con un fronte interno altrettanto minaccioso. Siamo ultimi per competenze ' alfabetiche', cioè linguistiche ed espressive, rispetto a tutti gli altri 24 Paesi considerati dall' Ocse. Siamo ultimi per numero di laureati. E, come ci ha spiegato Tullio De Mauro, 7 italiani su 10 non hanno una padronanza accettabile della loro lingua, che non sempre capiscono". Nelle sue conclusioni, il direttore dell' agenzia 9colonne mette in luce però che "poiché siamo anche la 5ª destinazione turistica al mondo, abbiamo 20.000 imprese a controllo nazionale localizzate oltre confine con 1 milione e mezzo di addetti e 420 miliardi di fatturato, 25.000 imprese associate alla rete di 81 Camere di commercio italiane presenti in 55 Paesi, 60 milioni di persone residenti all' estero ma di origine italiana, e siamo un paese che se dio vuole scambia cultura, i presupposti per 'fare sistema' anche attorno alla nostra lingua, coinvolgendo l' opinione pubblica attraverso i media, ci sono tutti".

LINGUA ITALIANA, PACIULLO (UNIVERSITA’ STRANIERI PG): NO A RIGIDITA' CHE PESANO SU ATENEI

L'importanza del contributo delle università per stranieri per una diffusione più moderna della lingua italiana. E' il tema sollevato dal rettore dell'Università per stranieri di Perugia Giovanni Paciullo intervenendo al seminario organizzato dal Consorzio interuniversitario Icon “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro” presso Palazzo San Macuto a Roma. Un contributo importante da parte degli atenei per stranieri è quello di “assecondare i potenziali di sviluppo di alcuni paesi come i processi di internazionalizzazione e migratori”, spiega Paciullo, secondo il quale è necessario “superare le rigidità che pesano sul sistema universitario” legando ad esempio la “promozione della lingua con segmenti della cultura italiana” o con “il made in Italy”. Soprattutto, aggiunge Paciullo, guardando a Expo 2015 che “rappresenta una grande vetrina” dalla quale si può “iniziare un'azione condivisa per raggiungere gli obiettivi”.

LINGUA ITALIANA, BARNI (UNIVERSITA’ STRANIERI SI): SERVE POLITICA STRUTTURATA
“Le università per stranieri devono marciare insieme nell'enorme mare dell'italiano nel mondo”. E' d'accordo con Paciullo la rettrice dell'Università per stranieri di Siena Monica Barni intervenendo al seminario organizzato dal Consorzio interuniversitario Icon “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro” a Roma. Ma occorre soprattutto, secondo la rettrice dell'Università per stranieri di Siena, che il governo e le istituzioni portino avanti una “politica linguistica” strutturata che deve essere “non solo una politica per l'italiano nel mondo, ma anche per l'italiano e le altre lingue in Italia. I temi – aggiunge Barni - non possono essere separati”. “Nel mercato globale delle lingue è necessario muoversi con azioni di forte qualità e questo è possibile solo attraverso la ricerca e la formazione, assi portanti di ogni azione che le università devono portare avanti”. Un'altra questione importante, secondo Barni, è quello di saper legare le dinamiche economiche e la reputazione del paese alla lingua e alla sua promozione e insegnamento, come ricordato anche da Paolo Pagliaro. “Se vogliamo che la nostra lingua si muova nel mondo, deve essere legata a dinamiche economiche. L'italiano è una lingua di cultura, è vero, ma questo non basta più, non siamo più capaci di sfruttare questa eredità culturale. L'italiano – sottolinea Barni - deve diventare anche una lingua per lavorare”. Temi fondamentali per rilanciare la lingua all'estero soprattutto alla luce del fatto che l'italiano non è più da tempo al quarto posto delle lingue più studiate nel mondo: “Non solo il cinese ci supera, ma anche lingue come il portoghese e questo è preoccupante. L'italiano sta scendendo e questo si spiega guardando al mercato brasiliano che va più forte di quello italiano. Attraverso la ricerca – spiega Barni – bisogna costruire azioni mirate per questi tipi di pubblico, non si possono affrontare pubblici diversi con gli stessi strumenti” e soprattutto “pensare all'italiano non in termini di emergenza ma di risposte strutturali”.

LINGUA ITALIANA, SALVATERRA (UNIVERSITA’ BOLOGNA): INNOVARE RICERCA E DIDATTICA
“E’ necessario innovare la ricerca, la didattica e i servizi per avere un impatto nel contesto globale. Creare valore, quindi conoscenza, creare cultura e innovazione che sia riconosciuta come rilevante a livello globale”. Lo ha dichiarato il prorettore Relazioni internazionali dell’Università di Bologna, Carla Salvaterra, durante al seminario organizzato dal Consorzio interuniversitario Icon “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro” intervenendo in particolare sull’attrattività e l’internazionalizzare degli atenei e della lingua italiana. “E’ evidente – ha aggiunto Salvaterra - che l’attrattività deve essere intesa come innovazione” ad esempio con l’istituzione di “corsi di studio con profili rilevanti a livello internazionale”.

LINGUA ITALIANA, TAVONI (ICON): INVESTIRE SU PROGETTI E-LEARNING

L’importanza dell’e-learning nella promozione dell’italiano nel mondo è stato il tema dell’intervento di Mirko Tavoni, presidente del Consorzio Icon, durante il seminario organizzato dal Consorzio stesso, “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro”. Le ragioni per incentivare l’e-learning sono di natura sia quantitativa che qualitativa: “l’economicità, una soluzione – ha detto Tavoni - da privilegiare per la promozione dell’italiano all’estero soprattutto per il calo dei contributi dell’italiano all’estero. Nei Paesi di emigrazione italiana e in quelli dei Paesi emergenti come India e Cina, la presenza fisica della cultura italiana è molto rarefatta” ma sono “paesi raggiungibili da internet”. Poi ci sono ragioni di convenienza qualitativa come quella di “produrre materiali didattici di qualità editoriale, a standard professionali alti che esca da quel ciclo di produzione e consumo della didattica provinciale”. E’ necessario, secondo Tavoni, un “innalzamento dell’efficacia dell'insegnamento dell'italiano nel mondo” attraverso la formazione di insegnanti di qualità” senza dimenticare la “formazione specifica all'uso dell'e-learning”. E tra gli obiettivi c’è anche quello di “creare comunità di insegnanti e studenti senza confini nello spazio e nel tempo” in contatto tra loro “indipendentemente dai paesi, dai continenti diversi e dai fusi orari” ha detto Tavoni che ha evidenziato tra le priorità quella di investire su progetti didattici in e-learning, promuovere la concorrenza tra produttori e-learning e selezionare e allocare le risorse per ricerca e formazione che puntino alla qualità.

LINGUA ITALIANA, GIRO: SIA TEMA PRIORITARIO IN DIBATTITO POLITICO
“Superare le divisioni e le frammentazioni tra gli operatori della lingua e rimetterci in discussione: non c'è niente che non possa essere migliorato”. Sono queste le prime necessità secondo il sottosegretario agli Esteri Mario Giro, intervenuto al seminario dal titolo “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro” organizzato a Roma dal Consorzio interuniversitario Icon. Il sottosegretario che si è detto favorevole a un confronto di idee e proposte tra Parlamento, associazioni, istituzioni e ministeri, ha aggiunto: “La promozione della lingua è la chiave di accesso alla globalizzazione” per questo è fondamentale “valorizzare le nostre nicchie come la cucina, il calcio, l’arte e la cultura, nicchie nelle quali l'italiano è la lingua veicolare”. “Trovare chiavi nuove, un percorso condiviso e farli conoscere agli italiani: questi sono i punti degli Stati generali della lingua italiana nel mondo” ha aggiunto Giro, secondo il quale il seminario di oggi rappresenta un contributo importante in vista dell’appuntamento degli Stati generali di ottobre. Su scuole e istituti di cultura, Giro propone di cercare “forme nuove” per evitare il più possibile la chiusura di alcune strutture: “Se il pubblico non ce la fa più a finanziare, dobbiamo essere creativi nel trovare nuovi modi per sostenere queste realtà”. “Abbiamo una rete che ci permette di essere un grande paese nel mondo – ha aggiunto Giro - se la chiudiamo significa che stiamo guardando a noi stessi e non alle opportunità”. “In questi giorni – ha proseguito il sottosegretario - si fa riferimento a una riforma del sistema della lingua e della cultura italiana: si prospetta un'agenzia o comunque un coordinamento unitario per superare” l’attuale sistema frammentario. “Rimettiamo la questione a tema nazionale – ha detto Giro -, puntando sul pubblico”. Per il governo e in particolare per il ministro Mogherini “l’intenzione è quella di mettere mano alla rete insieme ai colleghi” del Miur e del Mibact, ma la riforma “deve essere discussa in maniera ampia e partecipata e la discussione deve investire il grande pubblico” ha detto il sottosegretario. “Per chiedere più risorse – ha aggiunto - bisogna far vedere che il sistema funziona. O dimostriamo che c'è un futuro e che l’italiano è una risorsa oppure non avremo la credibilità necessaria per chiedere più risorse. Bisogna dimostrare che si ha una funzione. Girando il mondo in quest'anno da tutte le parti e livelli mi sono reso ancora più conto di quanto vale la lingua e la sua promozione e di quanta domanda c'è e che questo tema non può essere secondario nel dibattito politico”.

LINGUA ITALIANA, PORTA (PD): SERVE STRUTTURA COORDINAMENTO
Roma, 17 giu – Ha fatto il punto sui lavori alla Camera sul testo di riforma del sistema di lingua e cultura il deputato del Pd eletto all’estero e presidente del Comitato italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese della Camera Fabio Porta intervenendo oggi in occasione del seminario “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro” organizzato a Roma dal Consorzio interuniversitario Icon che insieme a quello previsto per domani alla Camera dei deputati dal titolo “Una promozione diversa per una Italia diversa: il contributo delle comunità all’estero per lo sviluppo dell’impresa dall’Italia al mondo” promosso dal Comitato italiani nel mondo e per la promozione del Sistema Paese della Camera, in collaborazione con Assocamerestero, rappresenta, secondo Porta un appuntamento importanti in vista degli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Tra gli obiettivi della proposta di riforma quello di creare una struttura di coordinamento, che sia un’agenzia o un dipartimento. Gli Stati generali, secondo Porta, saranno un’occasione per poter presentare questa proposta.

LINGUA ITALIANA, MICHELONI (PD): SERVE PROPOSTA DI RIFORMA ORGANICA
“Porta ha annunciato il lavoro che si sta facendo alla Camera e che ci prepariamo ad accogliere in Senato. Con il collega Porta farò una riflessione e gli proporrò di aspettare gli Stati generali” e usarli come base “insieme al lavoro fatto dal Cgie”. Lo ha detto il senatore del Pd Claudio Micheloni parlando della proposta di riforma del sistema lingua e cultura, in occasione del seminario dal titolo “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro”. Micheloni ha proposto di “metterci a tavolino prima e per presentare dopo gli Stati generali un testo del governo per uscire da questa situazione”. “So che da qui a fine anno dovremo fare manovre finanziare di portate stratosferiche e quindi sarà molto difficile trovare risorse nuove. Dobbiamo cominciare a usare diversamente risorse disponibili” guardando anche al sistema estero, ha detto Micheloni. “In Parlamento abbiamo due comitati a disposizione per fare un lavoro congiunto e fare uscire una proposta organica per guadagnare tempo e fare qualcosa di importante per l'Italia e utile ai nostri figli e nipoti” ha aggiunto Micheloni. Spesso, ha detto ancora Micheloni, “parliamo di cultura italiana da promuovere nel mondo, ma nel mondo c'è già una cultura italiana prodotta da italiani nel mondo e che viene sistematicamente ignorata”.

LINGUA ITALIANA, MELONI (MAE): SERVE POLITICA MOLTO MIRATA SU OBIETTIVI

“Stiamo facendo il possibile per mantenere il sistema dove ci sono rischi di riduzione dell'insegnamento dell'italiano. Bisogna difendere gli spazi di italiano con una politica molto mirata sugli obiettivi”. Lo ha detto Andrea Meloni, direttore generale Promozione Sistema Paese del ministero degli Esteri intervenendo “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro” che si è svolto ieri a Roma. “Stiamo lavorando in una situazione di contrazione di risorse”, ha detto Meloni, ma “esiste una rete di grande rilievo, con otto scuole statali e 43 scuole paritarie” volute dagli italiani all'estero. Inoltre esistono “76 sezioni italiane in scuole straniere”, una categoria, spiega Meloni, inventata per i paesi Paesi dell'Europa centrale orientale (Peco) dopo la caduta del muro di Berlino per l'integrazione nelle strutture scolastiche. Le “risorse sono minori – ha detto ancora Meloni - ma c'è un importante impegno politico per mantenere 115 cattedre italiano all'estero in paesi difficili”.

LINGUA ITALIANA, RAVAGLIA (MAE): MIGLIORARE FORMAZIONE PER DOCENTI DI QUALITA’
“Tra le nostre funzioni c’è anche quella di dare i visti di ingresso in Italia che servono a far venire gli studenti stranieri in Italia” e con “Destinazione Italia abbiamo introdotto alcune misure che hanno facilitato la vita degli studenti stranieri come la possibilità di trasformare il permesso di soggiorno di studio in permesso soggiorno di lavoro”. Lo ha ricordato l’ambasciatore Cristina Ravaglia, direttore generale del dipartimento italiani all’estero e politiche migratorie del ministero degli Esteri intervenendo al seminario “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro”. Ravaglia, che ha fatto il punto sulle attività riguardanti la lingua italiana, ha ricordato inoltre che per le collettività all’estero “organizziamo e contribuiamo ai corsi di italiano” tramite gli enti gestori. “Scontiamo la realtà di questi giorni: ci sono meno risorse umane ed economiche. Per questo – ha aggiunto Ravaglia - abbiamo svolto un’attività di razionalizzazione degli enti. Sono rimasti in vita quelli che funzionano meglio – ha aggiunto - e che possano essere di esempio ad altri enti nel mondo. Comunque – ha sottolineato - abbiamo raggiunto circa 300 mila studenti nel mondo che sono sempre più spesso giovanissimi”. “Ci siamo impegnati in questi anni perché la formazione venga migliorata. E, tra le altre cose, abbiamo avviato progetto pilota con le Università per stranieri di Perugia e Siena per mandare i giovani laureati in glottodidattica a fare formazione agli enti gestori. Il riscontro è buono e credo che questa sia la via da percorrere. Il futuro è migliorare la formazione per avere docenti di qualità e – ha concluso Ravaglia - mantenere i dirigenti scolastici, una figura che riesce ad avere quella visione italocentrica della didattica che è fondamentale”.

LINGUA ITALIANA, MANGIONE (CGIE): COMUNITA’ COME AGENZIE DI PROMOZIONE
Durante il seminario “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro” è stata “ripetuta l’idea di fondamentalità della presenza della comunità all'estero per la diffusione della lingua. Il termine è diventato una comoda etichetta per coprire una serie di realtà diversissime tra loro”. Lo ha dichiarato Silvana Mangione, vicesegretario del Cgie, durante il seminario organizzato a Roma dal Consorzio interuniversitario Icon. Secondo Mangione, è necessario “analizzare le specificità, si parla delle comunità pensando a livello territoriale come quelle degli Stati Uniti, tutte realtà molto diverse l'una dall'altra”. Secondo la rappresentante del Consiglio generale degli italiani all’estero, è fondamentale “destare o ridestare l’interesse per un nuove definizioni dell'importanza dell'italiano”. Perché l’italiano è sì una lingua di cultura, “ma anche di business” ha aggiunto Mangione: “Dobbiamo stimolare – ha detto ancora - nuove realtà a diventare promotori e ampliatori di pubbliche relazioni con personaggi stranieri e trasformare le comunità, a seconda delle specificità, in diversi tipi di agenzie di promozione che possono aiutare a dialogare con le autorità locali per favorire l’inserimento dell’italiano e il riconoscimento dei titoli di studio per consentire, ad esempio l’abilitazione all'insegnamento dei neolaureati”. Parlando della commistione di aiuti dal pubblico e dal privato, secondo Mangione è “il privato che deve capire prima del pubblico la necessità di investire su questo settore”. “Lavoriamo insieme e riportiamo la bellezza, il senso dell’arte e la qualità di vita: abbiamo il dovere di esportarle nel mondo”.

LINGUA ITALIANA, COSTA (IACE): SIAMO ANTENNA CAMBIAMENTI DIDATTICA
Noi enti gestori “siamo l’antenna dei cambiamenti delle strategie didattiche, l’ente gestore ha la capacità di flessibilità al territorio nel quale opera”. Lo ha detto Ilaria Costa, direttore esecutivo Iace - Italian American Committee on Education (New York) intervenendo al seminario organizzato da Icon a Roma. Costa si è soffermata anche sull’importanza delle attività extralinguistiche ma legate comunque alla cultura italiana come “il progetto ‘Mani in pasta’ portato al Chelsea Market” un laboratorio di pasta fatta in casa rivolto a studenti e insegnanti. “Progetti – ha detto Costa - che avvicinano gli studenti e gli insegnanti all’Italia e all’italiano al di fuori del contesto scolastico”. Riguardo alle risorse, Costa ha commentato: “Andiamo verso l’indipendenza con la consapevolezza che non possiamo andare avanti con i fondi del ministero degli Esteri” puntando a una “vendita sempre più attiva della lingua”.

LINGUA ITALIANA, BARTOLINI (CONSULTE REGIONALI EMIGRAZIONE): E' NECESSARIA UNA RIVOLUZIONE

A chiudere i lavori del seminario “L'italiano come risorsa per il sistema Italia. Idee e sinergie per il futuro”, la coordinatrice delle Consulte regionali sull’emigrazione, Silvia Bartolini che ha definito l’iniziativa “assolutamente necessaria, assunta a pieno titolo come contributo agli Stati generali sulla lingua italiana”. “Sono coordinatrice protempore dei colleghi delle altre regioni per l’emigrazione” costituito nel 2008 e “riferimento per 3500 associazioni regionali nel mondo”. “Abbiamo istituito una banca dati delle associazioni regionali perché vogliamo essere trasparenti” e nonostante la crisi economica e finanziare e i “bilanci ridotti all'osso, le nostre associazioni continuano con l’autofinanziamento a collegarsi con gli Istituti italiani di cultura e la Dante Alighieri. Continuano anche in questi momenti difficili continuano a fare corsi di lingua italiana nel mondo. Questa è una risorsa essenziale da tenere in considerazione per ogni tipo di riorganizzazione di questo settore così complesso. Per farci aiutare dalle comunità italofone dobbiamo rispettarle e instaurare un rapporto bidirezionale perché in ogni comunità si è sedimentata una cultura che fa parte della nostra. Non sono solo una parte folkloristica ma sono un pezzo importante, ci sono anche imprenditori, giovani, donne. In Germania, ad esempio, abbiamo solo associazioni giovani nate negli ultimi cinque anni con importanti azioni culturali”. Riguardo alla riforma del sistema di promozione e diffusione di lingua e cultura, Bartolini aggiunge: “C’è chi parla di agenzia, chi di istituzione: il desiderio è quello di razionalizzazione e coordinamento. Non possiamo più muoverci in modo disunito, contraddittorio o conflittuale. Serve un coordinamento” ed “è necessario un modello innovativo”. “Utilizziamo un cambio di passo: se facciamo gli Stati generali io dopo voglio fare la rivoluzione”. “Possiamo avere rapporto con il privato, possiamo recuperare delle risorse per rimettere in piedi questo paese, lo dobbiamo fare perché ci sono anche tanti malandrini in giro che diffondono cattiva cultura e cattiva lingua all'estero e le nostre associazioni a volte sono vittime di questi fenomeni che producono un’idea sbagliata dell’Italia all'estero. E’ il momento che il governo dica cosa ne pensa e fare una proposta che ci consenta di fare questa rivoluzione assolutamente necessaria”.

(© 9Colonne - citare la fonte)