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IL PASSO INDIETRO DI ILLY, IMPRENDITORE PRESTATO ALLA POLITICA

IL PASSO INDIETRO DI ILLY, IMPRENDITORE PRESTATO ALLA POLITICA

Trieste, 5 mag – Come uomo politico si è guadagnato, per 15 anni, la fiducia dei suoi concittadini. Quando l’ha persa, ha ringraziato con una mail i dipendenti della Regione ed è tornato in silenzio alla sua vecchia professione. Riccardo Illy si è ufficialmente ritirato oggi dalla scena pubblica dimettendosi da consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia. L'ex presidente della Giunta (nonché presidente dell’Assemblea delle Regioni d’Europa alla quale aderiscono 250 regioni di 33 nazioni) ha presentato la lettera di dimissioni dalla carica di consigliere regionale. "Con la presente io Riccardo Illy rassegno le dimissioni dalla carica di consigliere regionale per la decima legislatura". Non una riga in più. Nel 1993 Riccardo Illy – che era amministratore delegato di Illycaffè, impresa fondata dal nonno e oggi presente in 130 Paesi del mondo - era stato eletto sindaco di Trieste, sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Nel 1997 si era ricandidato, ottenendo dagli elettori un altro mandato che aveva concluso nel 2001, anno in cui era stato eletto alla Camera dei Deputati tra le file dell'Ulivo. Pur avendo aderito al progetto politico di Romano Prodi, Illy - nato da una famiglia valdese di origine ungherese - non aveva mai voluto iscriversi a un partito. Dopo aver promosso la nascita della lista civica Cittadini per il Presidente, era stato eletto Presidente della Regione il 9 giugno 2003 con il 53,1% dei voti alla guida di Intesa Democratica, una coalizione comprendente partiti e movimenti dell'Ulivo. Si era dimesso dalla carica di Presidente della Regione il 7 febbraio scorso per consentire l'election day (l'unificazione tra elezioni politiche e amministrative). Alle amministrative di metà aprile aveva raccolto il 46,18 % dei voti ed era stato sconfitto dallo sfidante Renzo Tondo, del Pdl. Già in campagna elettorale Illy aveva annunciato che, in caso di sconfitta, non avrebbe ricoperto alcun incarico politico e sarebbe tornato a occuparsi a tempo pieno della propria attività di imprenditore nell'azienda di famiglia. Così ha fatto. Ora risulta off line anche il suo sito internet.

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