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Giuseppe Penone, omaggio a Montreal e a New York

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Giuseppe Penone, omaggio a Montreal e a New York

PENONE: OMAGGIO A MONTREAL E A NEW YORK

In occasione del 33.mo International Festival of Films on Art di Montreal, il più importante festival al mondo dedicato ai film sull'arte che si tiene fino al 29 marzo nella città canadese, viene presentato il documentario “Prospettiva Vegetale” di Francesco Fei dedicato alla grande mostra monografica di Giuseppe Penone che si è tenuta nell’estate scorsa a Firenze. Inoltre le opere di Penone tornano ad essere esposte all’estero. Dopo la trionfale mostra del 2013 nei giardini della Reggia di Versailles e nello stesso anno a Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti ed al Madison Square Park di New York e le esposizioni nel 2014 a Parigi, Beirut, a Grenoble e Londra, ora New York torna a rendere omaggio al maestro al 67enne artista della cuneese Garessio, che oggi lavora tra Parigi e Torino. Fino al 25 aprile la Marian Goodman Gallery di New York ripercorre inoltre la carriera dell’artista, dalle opere giovanili degli anni Settanta fino alle recenti “sculture della natura”, sempre tesa a ricercare la fusione tra i cicli vitali dell’uomo e degli alberi, alla ricerca di uno stato di condivisione che conduce l’uomo a diventare una scultura vivente. Il suo lavoro, in sculture, disegni, fotografie e installazioni, indagando con profondità i rapporti tra uomo e natura, sottolinea i processi della respirazione, crescita e invecchiamento condivisi da questi due mondi.

 

 

“OLTRE LO SGUARDO” CON STEVE MCCURRY

Dal suo debutto a Milano nel 2009 e poi esposta in numerose città italiane e nei più diversi contesti e suggestivi allestimenti, la mostra di Steve McCurry è stata visitata da oltre 500mila persone. I suoi inimitabili ritratti come il ritratto di Sharbat Gula - la ragazza afghana dagli occhi verdi, diventata una delle icone assolute della fotografia mondiale - ma anche i tanti altri scatti del grande fotoreporter che si spingono “oltre lo sguardo”, alla ricerca di una dimensione quasi metafisica dello spazio e dell’umanità, approdano fino al 6 aprile alla Villa Reale di Monza. In un suggestivo gioco di rimandi le linee di fuga e i riflessi di queste magistrali fotografie si confondono con le architetture della villa offrendo al pubblico la possibilità di scoprire la straordinaria produzione fotografica di McCurry: dall’India alla Birmania, dall’Afghanistan alla Cambogia, dal Giappone al Brasile, dall’Africa alla stessa Italia. Oltre a presentare una inedita selezione della produzione di McCurry, la rassegna racconta l’avventura della sua vita e della sua professione, anche grazie ad una ricca documentazione e ad una serie di video costruiti intorno alle sue “massime”. Per seguire il filo rosso delle sue passioni, per conoscere la sua tecnica ma anche la sua voglia di condividere la prossimità con la sofferenza e talvolta con la guerra, con la gioia e con la sorpresa. Per capire il suo modo di conquistare la fiducia delle persone che fotografa perché, come ha spiegato lui stesso: “Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te”.

 

LA “GHOST HOUSE” DI LAWRENCE CARROLL

Lawrence Carroll, artista statunitense di origine australiana uno dei maggiori rappresentanti della pittura contemporanea, è protagonista della mostra "Ghost house" al MAMbo di Bologna che ne ripercorre l’eclettico lavoro degli ultimi trent'anni - dai "box paintings" ai "page paintings", dai "calendar paintings" agli "slip paintings", dai "light paintings" agli "erasure paintings” - attraverso una selezione di circa sessanta opere prodotte dalla metà degli anni '80 a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza (soprattutto quelle più datate) e in alcuni realizzate per l'occasione.. L'esposizione, aperta fino al 6 aprile, crea degli ambienti nei quali opere di diversi periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto espositivo.

 

 

A LUCCA LA “RIBELLIONE” DEI MACCHIAIOLI

La mostra “Signorini, Fattori, Lega e i Macchiaioli del Caffè Michelangiolo. Ribelli si nasce”, al Lucca Center of Contemporary Art fino al 6 aprile, intende rivedere il movimento dei macchiaioli alla luce della loro modernità, del loro essere ribelli alle regole accademiche e a ogni convenzione. L’approccio verso il cambiamento e il desiderio di non rimanere indietro rispetto alle evoluzioni culturali di altri paesi ha animato questo gruppo di pittori a partire dal 1856 quando a Firenze i giovani artisti che frequentavano il Caffè Michelangiolo di via Larga – punto di ritrovo vicino all'Accademia di Belle Arti – percepirono la necessità di confrontarsi con i colleghi europei, in particolare con i francesi. La mostra ripercorre le fasi della nascita e dell’evoluzione del movimento rileggendolo con un’ottica alternativa e attuale attraverso 40 capolavori di artisti tra cui Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Giuseppe Abbati, Cristiano Banti, Giovanni Boldini, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca, Vito D’Ancona, Raffaello Sernesi provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private.

 

NELLA NEOMETAFISICA DI DE CHIRICO 

La Fondazione Molise Cultura presenta fino al 6 aprile, nella sua sede di Capobasso, una grande mostra di Giorgio de Chirico. L’esposizione - attraverso settanta tra dipinti, disegni e grafiche, provenienti dalla collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico – è una delle più complete mai realizzate in Italia sulla Neometafisica dell’artista, l’importante fase finale dell’opera di de Chirico che, a partire dalla prima fondamentale mostra di San Marino del 1995, ha ottenuto grandi riconoscimenti planetari, come, ad esempio, le importanti mostre recentemente organizzate da grandi musei di Parigi, San Paolo del Brasile, Francoforte, Atene, Tokio e New York. La Neometafisica vide il grande pittore riscoprire una felicissima vena creativa rielaborando e trasformando tutto l’immenso bagaglio iconografico del suo folgorante primo periodo metafisico e degli anni successivi creando però non delle semplici repliche, ma opere di una nuova felicità immaginativa, riscoprendo la gioia di una pittura libera da ogni condizionamento. Le opere neometafisiche sono frutto di una visione ludica, ironica e lucidissima, in cui il pittore gioca con il proprio mondo di immagini e scoperte, scoprendo però nuovi confini all’insegna della densità filosofica e culturale che ha sempre segnato il suo percorso, passando da Nietzsche alla tragedia greca, da Eraclito alla mitologia con una splendida leggerezza compositiva che, nella sua dissimulata complessità, nasconde tuttavia un mondo ancora ricco di segreti da scoprire.

 

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