C’è un’Italia che sfugge alle rotte turistiche più battute, che si nasconde dietro insegne modeste, nei vicoli fuori mano, nei racconti dei locali. Un’Italia che parla la lingua dell’autenticità e della qualità accessibile. È questa l’Italia raccontata da Unexpected Italy, il progetto traveltech fondato dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito, che oggi conquista anche le colonne del The Guardian. Il quotidiano britannico, in occasione dei 50 Best Restaurants in corso a Torino, ha scelto proprio Unexpected Italy per offrire ai lettori una mappa alternativa del gusto torinese: dieci locali sorprendenti per qualità, accoglienza e prezzo, selezionati per chi cerca un’esperienza davvero locale. La giornalista Liz Boulter, nella sua “locals' guide”, ha scelto dieci locali torinesi scoperti e raccontati da Faggiana e Losito: dalle trattorie innovative ai bistrot di quartiere, passando per latterie storiche, cioccolaterie, gelaterie, degustazioni di Vermouth, fino alla merenda sinoira (una tradizione gastronomica piemontese che consiste in un lungo e abbondante pasto pomeridiano che può sostituire la cena e nel corso del quale vengono degustati vari antipasti e contorni freddi più piatti tipici piemontesi), il tutto nel segno di un gusto accessibile, sincero, indimenticabile. Il tema è quanto mai attuale: il 70% dei turisti si concentra sull’1% del territorio italiano, secondo dati Istat e Banca d’Italia rielaborati da The Data Appeal Company. Un modello insostenibile che impoverisce i luoghi e logora le comunità. Unexpected Italy propone una via d’uscita: valorizzare l’Italia vera, quella fatta di relazioni e microeccellenze. Disponibile nell’app di Unexpected Italy (scaricabile gratuitamente su tutti gli store), guida il viaggiatore tra centinaia di luoghi “segreti” selezionati uno per uno, sempre all’insegna dell’etica, dell’identità e della qualità.
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