Più di mille ricercatrici e ricercatori da tutto il mondo si sono confrontati a Ginevra in occasione dell’evento internazionale ICRC 2025 - The Astroparticle Physics Conference. L’incontro, che si è tenuto dal 14 al 24 luglio, è stato dedicato alle ultime scoperte sullo studio dei fenomeni astrofisici caratterizzati da enormi rilasci di energia, quali le esplosioni di supernovae e l'accelerazione di particelle cariche ad energie estreme. Un campo molto vasto di fisica e astronomia che abbraccia lo studio multi-spettrale del cosmo, dalle onde radio ai raggi X, dai raggi cosmici ai buchi neri, dalla radiazione gamma alle onde gravitazionali, fino alla rilevazione di neutrini extra-galattici. In questo contesto, sono stati mostrati i più recenti risultati dell'esperimento CALET (Calorimetric Electron Telescope) che vede la partecipazione di un nutrito gruppo di scienziati italiani e di cui l'Università di Siena è capofila grazie ad un accordo finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Lanciato nello spazio dal Giappone dall'Agenzia Aerospaziale Giapponese (JAXA), con la partecipazione di NASA e di ASI, e installato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nel 2015, CALET continua a raccogliere dati senza interruzione da ormai 10 anni. Questi vengono trasmessi a terra dove vengono analizzati da una collaborazione internazionale di scienziati giapponesi, italiani e statunitensi. Il professor Pier Simone Marrocchesi, Ordinario di Fisica Sperimentale presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena, coordinatore scientifico di CALET-Italia e co-Principal Investigator della collaborazione internazionale, ha tenuto una relazione su invito nella sessione plenaria intitolata "Highlights of 10 years of observations with CALET on the International Space Station".
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