Comprendere le identità razziali nel Maghreb a partire dalle esperienze delle persone, al di fuori delle categorie imposte dal pensiero occidentale. È questo l’obiettivo di CHRoMA – Chromatic Maghreb, il progetto coordinato dall’antropologa Marta Scaglioni dell’Università di Milano-Bicocca, vincitore di un ERC Starting Grant 2025 da 1,3 milioni di euro. Il progetto esplorerà le dinamiche della razzializzazione – cioè la costruzione sociale della “razza” come strumento di discriminazione – in Tunisia, Marocco e Algeria, contesti segnati da storie post-coloniali e post-schiaviste. CHRoMA parte “dal basso”: analizza linguaggi, vissuti e genealogie locali per restituire una comprensione più sfumata delle gerarchie razziali e dei movimenti antirazzisti. “Nel Maghreb si intrecciano tensioni etnonazionaliste, riconoscimenti di minoranze e processi di esclusione - spiega Scaglioni - Attraverso un database open source basato su termini ‘emici’, vogliamo documentare e mappare le parole e i concetti con cui le popolazioni locali descrivono le identità razziali”.
(© 9Colonne - citare la fonte)