Barcellona - Conversazione fra il filosofo Paolo Pecere e lo scrittore Borja Bagunyà, nell’ambito del ciclo Ciutats i turisme, al Centro di cultura contemporanea di Barcellona il 24 novembre alle 18.30. In un momento in cui l’emergenza climatica ci porta a ripensare la mobilità internazionale, Paolo Pecere, docente di Storia della filosofia all’Università di Roma Tre e autore de “Il senso della natura”, apre una riflessione filosofica sul significato del viaggio turistico oggi, in dialogo con lo scrittore Borja Bagunyà. I dati più recenti indicano che il 9% delle emissioni globali di gas serra proviene dall’attività turistica, e che tre quarti di queste sono dovute ai trasporti, cioè agli spostamenti. Di fronte allo scenario della crisi climatica ed energetica, si prevede come inevitabile una riconfigurazione della mobilità turistica internazionale. Di fronte al grande impatto ecologico della mobilità globale, dobbiamo chiederci se sia necessario smettere di viaggiare. E, se sì, a cosa stiamo rinunciando? Per Pecere viaggiare può essere un modo per trasformare la nostra conoscenza del pianeta e della natura e concepisce il viaggio di apprendimento come un’occasione per vedere il mondo con gli occhi degli altri e comprendere le interconnessioni del pianeta, per riconnettersi con la natura e affrontare il modello insostenibile in cui viviamo. In dialogo con lo scrittore Borja Bagunyà, il filosofo apre nuovi spazi di riflessione sul viaggio e si chiede quali conseguenze filosofiche avrebbe un mondo in cui non fosse più possibile viaggiare. (9colonne)
(© 9Colonne - citare la fonte)




amministrazione