Montevideo - A distanza di un anno dall’uscita del film in Uruguay, dove è rimasto in programmazione nei principali circuiti cinematografici per 11 settimane, il documentario diretto da Patricia Méndez Fadol “L’ambasciata della luna” verrà proiettato in esclusiva al Mei – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana mercoledì 26 novembre alle 17. Il documentario poetico e metafisico esplora l’iconico Palacio Salvo di Montevideo, simbolo dell’identità uruguaiana e architettonicamente ispirato alla Divina Commedia di Dante. Acclamato per il suo stile visivo e la struttura corale, ha ricevuto una nomination ai Premi della Critica dell’Uruguay (ACCU 2024) e la pre-selezione ai Premi Platino 2025. Selezionato ai festival Atlantidoc e Piriápolis de Película, è stato proiettato con successo in tutto il Paese. Il palazzo nel documentario viene raccontato attraverso i suoi abitanti e la sua simbologia con un ritmo contemplativo e un linguaggio visivo di grande fascino. Progettato dall’architetto Mario Palanti e inaugurato nel 1928, Palacio Salvo o fu commissionato dai fratelli Salvo come simbolo di prosperità durante l’epoca d’oro dell’economia nazionale. Con i suoi 105 metri d’altezza, all’epoca era l’edificio più alto dell’America Latina. Nel corso degli anni ha ospitato hotel, abitazioni e uffici, diventando un’icona culturale e architettonica dell’Uruguay e un testimone della storia montevideana. A Buenos Aires, l’architetto italiano realizzò un palazzo “gemello”, Palacio Barolo: entrambi ispirati alla Divina Commedia di Dante, condividono un design eclettico con influenze neogotiche e art déco, pur mantenendo ciascuno una propria identità. Alla proiezione saranno presenti la regista Patricia Méndez Fadol e la produttrice Cecilia Easton. (9colonne)
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