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SIRIA: EMMA A CASA
DOPO 5 ANNI

SIRIA: EMMA A CASA <br> DOPO 5 ANNI

Sta per concludersi nella maniera più felice, la vicenda di Houda Emma Kharat, la bimba rapita ormai cinque anni fa dal padre, un siriano, che l' aveva portata con sé in patria ad Aleppo, sottraendola alla madre, l' italiana Alice Rossini: inizialmente spacciata dal padre per morta sotto le bombe proprio ad Aleppo, la bambina, che oggi ha 7 anni, è stata riportata in Italia via Istanbul. Ora non rimane che togliersi l' ultimo dubbio sulla reale identità della bambina (5 anni sono molti per poterla riconoscere alla vista, a quell' età, e da allora la madre non l' ha più vista): dopo il test del dna si potrà finalmente brindare. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha spiegato che "in tutti questi anni il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell' Interno, in stretto contatto con l' Autorità Centrale Italiana presso il Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia, hanno lavorato, senza sosta ma silenziosamente, per giungere al risultato di oggi, che sarà confermato dall' esame del Dna, da effettuare in Italia, a conclusione dell' iter della procedura di riconoscimento".

Fondamentale, ha aggiunto il titolare della Farnesina, "l' eccellente collaborazione con la Turchia: le autorità turche, infatti, consapevoli della valenza umanitaria della vicenda, hanno facilitato l' arrivo dalla Siria e il transito in Turchia della piccola Houda Emma. Questa sera, intanto - ha concluso Alfano -, Houda Emma verrà riabbracciata dalla sua mamma. Grazie, dunque, di cuore alle autorità turche e a tutte le strutture dello Stato Italiano, che hanno reso possibile questo abbraccio". Aurelia Passaseo, presidente del Ciatdm, Coordinamento internazionale per la tutela dei diritti dei minori ha espresso "piena soddisfazione per la felice conclusione di una vicenda durata anche troppo". "Emma rientra finalmente a casa a 10 giorni dal suo compleanno, che cade il 20 marzo - ricorda Passaseo -, e questo è un regalo davvero speciale delle autorità italiane e di quelle turche. Personalmente non posso non ringraziare tutte le persone che hanno condiviso la causa e ci hanno aiutato in un modo o nell' altro nei nostri sforzi tesi a restituire la bimba a mamma Alice".

(10 mar - PO / Sis)

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