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BIOTESTAMENTO, BONINO: VITTORIA CULTURALE

Per Emma Bonino, leader radicale dalle molte battaglie-spartiacque dei diritti in Italia, l'approvazione del biotestamento è “una vittoria”. “Quando una decisione politica ti emozionare, vuol dire che non tutto è perduto”, afferma in una intervista a Repubblica, “quella sul fine vita è una battaglia culturale radicale da sempre. Per me che non mi ero mai occupata di malattie, l'incontro nel 1995 con Luca Coscioni, malato di Sla, fu un vero choc. Da allora questa battaglia che era un po' teorica per me, è diventata lacrime e sangue, dolore, vissuto”. Ed aggiunge: “Ho una grande tristezza perché è stato accantonato lo ius soli” ma “sulla strada dei diritti-doveri non finisce qua. Sappiamo per esperienza che è tutta in salita e sarà anche lunga. Sappiamo anche che ci si dirà che lo ius soli è una legge che cambia la società, senza rendersi conto che la società è già cambiata sotto i nostri occhi e questa norma mette solo un po' di umanità e legalità in tragedie che, se clandestine, sono doppiamente dolorose, perché al dolore si aggiunge l'umiliazione”. Infine annuncia una sua possibile ricandidatura alle europee: “Se sarà possibile butterò il cuore oltre l'ostacolo, se i medici consentono e se ci sarà un sostegno forte da parte dei cittadini”. (15 dic - red)

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