“Nascerà un governo? Forse sì. Certo non è quello che volevamo ma staremo a vedere”. La deputata eletta all’estero del Pd Francesca La Marca è appena tornata da New York dove ha preso parte, nei giorni scorsi, all’annuale riunione dell’Intercomites Usa. Dal Transatlantico, a Montecitorio, fa un bilancio di questi “due mesi di consultazioni inconcludenti” e si augura che “dopo più di 60 giorni dalle elezioni nasca un governo per il bene del Paese”. “Si è perso molto tempo – dice La Marca - e comprendo che gli italiani vogliano un esecutivo che si occupi di loro interessi e delle loro difficoltà. Sono convinta, però, che l’Italia non meriti il governo che verrà: quello che abbiamo visto negli ultimi giorni è solo l’inizio. Dobbiamo aspettarci il peggio. Per il bene del Paese però dobbiamo augurarci che la macchina si rimetta in moto. Per quanto riguarda invece il mio partito – aggiunge La Marca – è necessaria una fase di riflessione e ricostruzione. Abbiamo bisogno di prenderci del tempo e ristabilire un equilibrio. Elaborare, riflettere. E’ necessario saper dare le giuste risposte. E’ bene per noi che ci sia una pausa”. Nel caso il Governo partisse, “per gli italiani nel mondo – dice la deputata eletta nella Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America. – ci sarà molto da fare. A cominciare dalla riforma del sistema di voto. E’ necessario – sottolinea la deputata del Pd – metterlo in sicurezza”.

CONCRETE MISURE PER ADEGUARE L’ELENCO DEGLI ELETTORI A proposito del voto estero La Marca spiega: “Ho presentato ieri un’articolata interrogazione ai ministri dell’Interno e degli Esteri per affrontare alla radice la questione dei plichi vaganti e chiedere una profonda bonifica dell’elenco degli elettori, da rendere subito quanto più è possibile completo e corretto”. “E’ necessario capire qual è lo stato dell’arte sull’elenco Aire. E’ dal 4 marzo che sottolineo – continua La Marca - la necessità di aggiornare la lista Aire ed è necessario che i due ministeri comunichino nel modo in cui dovrebbero. Aggiornare la lista Aire è essenziale: è il primo passo da fare per mettere in sicurezza il voto degli italiani all’estero”. “In particolare - aggiunge l’esponente del Pd - chiedo al governo di destinare risorse umane e finanziarie aggiuntive per restringere la forbice tra i dati AIRE e quelli degli schedari consolari, di conoscere per ciascun Paese il numero dei plichi non consegnati ai destinatari, di fare uno sforzo per generalizzare il sistema della ricevuta di ritorno e il codice a barre, di prevedere nella prossima legge di bilancio l’investimento necessario per una campagna straordinaria di informazione e verifica delle posizioni degli iscritti AIRE e di adottare tutte le altre misure che siano ritenute necessarie”. (9 mag - PO / Gil)