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direttore Paolo Pagliaro

“Reliquiae”: a Milano
le fotografie di
Raffaello Bassotto

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

“Reliquiae”: a Milano <br> le fotografie di <br> Raffaello Bassotto

La mostra “Reliquiae” inaugura allo spazio NonostanteMarras di Milano. L’esposizione, fino al 13 novembre, presenta una serie di fotografie di reliquie che Raffaello Bassotto realizza tra il 2011 e il 2014: piccole ossa, cartilagini, frammenti di abiti, capelli, oggetti della passione, chiodi, corde, unghie, ciglia, organi interni, braccia, dita, arti, avanzi di vite estinte sul piano biologico ma ancora vive nella dimensione simbolica del culto. Un oggetto sottratto alla morte, di cui ne è inevitabilmente parte, carico di significati allegorici, portafortuna, simbolo di forza e dei poteri dell’eroe-santo cui apparteneva. Raffaello Bassotto è attivo dagli anni Settanta, autore assieme al fratello Enzo di numerosi libri dedicati inizialmente alla fotografia documentaria di carattere sociale (1980 Borgo Nuovo, 1983 Cent’anni di vita, 1990 Storie quotidiane), con i quali partecipa nel 1995 alla 46. Biennale di Venezia. Successivamente si dedica in maniera esclusiva all’Architettura e all’Archeologia Industriale. Le ultime ricerche sono focalizzate sui particolari: oggetti in posa, macchinari, muri di fabbriche, nature morte, reliquie religiose e collezioni di feti.

ROMA:IL CINEMA DI LELE LUZZATI E GIULIO GIANINI

Due amici, due compagni di viaggio uniti dalla passione per il cinema. Emanuele Luzzati e Giulio Gianini si sono conosciuti per gioco verso la metà degli anni ’50 davanti ad un teatrino di burattini e da lì hanno intrapreso un viaggio che lì ha portati, per ben due volte, fino alla cerimonia degli Oscar, consacrandoli definitivamente come due personalità decisive per l’affermazione del cinema d’animazione italiano nel mondo. La Casa del Cinema di Roma, fino al 7 novembre, rende loro omaggio con una grande esposizione, “Lele Luzzati e Giulio Gianini: cinema di animazione”, che comprende circa trenta ingrandimenti fotografici estrapolati dalle scenografie e dai personaggi creati a mano da Luzzati e animati (e mossi registicamente) da Gianini. Una magnifica selezione con bozzetti relativi a La Gazza Ladra, Pulcinella, Papageno e Papagena, Ali Babà e tanti altri messa a disposizione da Carla Rezza Gianini, dal Museo Luzzati e dalla Fondazione Teatro della Tosse, cui si affianca una rassegna cinematografica.

ROMA: LA RIVOLUZIONE UNGHERESE DEL 1956

Nell’ambito delle commemorazioni della Rivoluzione ungherese del 1956, fino al 10 novembre, l’Accademia d’Ungheria, a Roma ospita la mostra fotografica del fotoreporter ìIstván Mizerák “Sete di libertà”e “1956- Ózd libera”. Gli scatti del fotografo ungherese, fatti tra gli anni ’60 e ’70 nella sua città natale Ózd, centro della produzione metallurgica ungherese nell’epoca comunista, offrono ai visitatori un’osservazione diretta della vita delle persone nei decenni dopo la repressione della rivoluzione contro il regime del 1956 in Ungheria, dietro la cortina di ferro. Le foto di “1956- Ózd libera” sono dedicate strettamente agli avvenimenti del 1956. Il popolo ungherese nell’autunno del 1956 si ribellò all’unanimità contro il potere stalinista in vigore dalla fine degli anni ’40. La rivoluzione a Ózd ebbe inizio due giorni dopo rispetto agli avvenimenti di Budapest (23 ottobre), ovvero il 25 ottobre: 15 mila persone scesero in strada nella cittadina di circa 40 mila abitanti. Mentre la rivolta a Budapest venne soppressa il 4 novembre, Ózd restò libera fino al 18 dicembre. Mizerák nacque a Ózd nel 1942. Quando la sua città natale fu annessa alla Cecoslovacchia, lasciò con la famiglia le montagne natie per stabilirsi in Sajóvárkony e dal 1968 divenne corrispondente per l’agenzia nazionale dell’informazione (MTI).

ROMA: 25 ANNI DALLA “NORIMBERGA” DELLA EX JUGOSLAVIA

Il Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia (ICTY) viene istituito nel 1993 con la risoluzione 808 del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Nel novembre 2017 viene emessa l’ultima sentenza: ergastolo a Ratko Mladic, ex comandante dell'esercito serbo bosniaco, accusato di genocidio e crimini contro l'umanità per il massacro di Srebrenica e molti altri crimini di guerra commessi dalle sue truppe durante la guerra del 1992-1995, arrestato dalle autorità serbe nel 2011 dopo sedici anni di latitanza. Dopo questo importante e lungamente atteso giudizio, l'ICTY chiude i battenti, mettendo a un’esperienza unica di indagine: primo tribunale dopo quello di Norimberga ad aver processato e giudicato individui per crimini di guerra, dai soldati semplici ai capi di Stato. A distanza di 25 anni dalla nascita dell’ICTY, il Festival della Diplomazia propone per la prima volta in Italia - fino al 9 novembre, presso Officine Fotografiche di Roma – il reportage fotografico “Resolution 808” di Martino Lombezzi e Jorie Horsthuis: un percorso unico che racconta attraverso foto e interviste inedite l'esperienza pionieristica del tribunale penale internazionale dell’ONU, creato per perseguire i crimini che avvenivano durante il conflitto sull'altra sponda dell’Adriatico.

SIRACUSA: MARTIRI DELLA CHIESA ORTODOSSA RUSSA

Presso l'ex Convento di San Francesco d'Assisi,a Siracusa, nell’ambito delle “Stagioni Russe”, grande progetto di presentazione della cultura russa agli spettatori europei, si tiene fino al 18 novembre la mostra multimediale “Nuovi martiri e confessori della Chiesa Russa”. I visitatori vengono a conoscere di tappa in tappa la vita della Chiesa ortodossa russa alla vigilia della rivoluzione, poi gli avvenimenti della storia sia del Paese che della Chiesa, apprendendoli attraverso il racconto vivo degli atti di valore compiuti dai nuovi martiri e dai confessori russi. L’esposizione, la prima in assoluto sull’argomento organizzata fuori dalla Russia, illustra il cammino storico della Chiesa nella Russia dei Soviet. Foto e documenti dell'epoca delle persecuzioni sono esposti con l'utilizzo di moderne tecnologie multimediali, piccole architetture, un libro multimediale interattivo, stand di proiezione e smartscreen. La scelta del luogo non è casuale: si tratta di un luogo storico di Siracusa, legato a tanti martirii dei primi cristiani. L'esposizione è organizzata dal Consiglio per la cultura del Patriarca, dalla Fondazione per il mantenimento dei valori cristiani con l'appoggio fornito dal ministero della Cultura della Federazione Russa e con la collaborazione del Comune di Siracusa.

(© 9Colonne - citare la fonte)