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LA 'LOBBY DEL BIOLOGICO':
CAMPI BIO AL 40% NEL 2027

LA 'LOBBY DEL BIOLOGICO': <br> CAMPI BIO AL 40% NEL 2027

Passare dal 15,4% di superficie coltivata a bio in Italia a fine 2017 al 40% di campi biologici entro il 2027, ovvero a conclusione del periodo di programmazione della nuova Pac. E’ l’obiettivo che si pone il rapporto Cambia la Terra 2018 “Così l’agricoltura convenzionale inquina l’economia (oltre che il pianeta)” presentato questa mattina alla Camera. Rapporto che evidenza come oggi oltre il 97% degli incentivi pubblici europei viene destinato nel nostro Paese a sostenere forme di agricoltura dannose per l’ecosistema e la salute umana, mentre meno del 3% delle risorse pubbliche va a sostenere il ruolo di difesa ambientale e sanitaria svolto dagli agricoltori bio che invece pagano costi economici più alti per produrre in maniera pulita.  Sono tre, nel concreto, le proposte lanciate dal comitato Cambia La Terra, composto da Federbio, Legambiente, Isde, Lipu e Wwf, nell’ambito del rapporto, e da mettere in pratica a livello politico, che si autodefinisce ironicamente “la potente lobby del biologico”: il primo, spiega Maria Grazia Mammuccini dell’Ufficio di presidenza FederBio, è “scegliere l’agricoltura che dà più risultati sul piano ambientale dandosi un obiettivo concreto” che è appunto “il 40 per cento di produzione biologia allo scadere della prossima Pac”. Il secondo è “cominciare vietare il glifosato, nonostante il rinnovo della Ue dell’autorizzazione per i prossimi cinque anni, perlomeno, nelle aree protette e toglierlo dai piani di sviluppo rurale”. Il terzo è “agire sul Piano d’azione nazionale sui pesticidi, chiedendo di ribaltare l’onere: Le misure di prevenzione devono essere a carico di chi usa pesticidi, secondo il principio di ‘chi inquina paga’, in particolare esigendo il rispetto delle distanze di sicurezza dei campi con pesticidi chimici dai centri abitati”. In commissione Agricoltura a Montecitorio tra l’altro è in discussione proprio la legge sull’agricoltura biologica: “domani voteremo gli emendamenti e proveremo a raccogliere delle sollecitazioni sul biologico – spiega Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione, del Partito democratico. - Stiamo affrontando un passaggio importante, perché in questi anni il tema è stato al centro di una discussione molto forte, a partire dall’Expo di Milano per arrivare addirittura all’Enciclica di Papa Francesco. Credo sia giusto ricordare anche una intensa attività parlamentare, le legge sul biologico che era stata approvata alla Camera ma che purtroppo non abbiamo fatto in tempo ad approvare al Senato, quella sullo spreco alimentare: l’obiettivo condiviso di prestare più attenzione per il cibo e la terra”.

(PO / Sis)

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