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MODA, MILA SCHÖN TORNA A TRIESTE CON I SUOI ABITI SENZA TEMPO

MODA, MILA SCHÖN TORNA A TRIESTE CON I SUOI ABITI SENZA TEMPO

Trieste, 3 gen - Mila Schön torna a Trieste. Con una bella mostra, “Mila e la notte”, che celebra il genio di questa carismatica stilista. Capace, con intelligenza e personalità, di imporre il made in Italy all’attenzione del pubblico internazionale mentre esplodeva il boom economico. A un anno dalla sua scomparsa, la città rende omaggio anche alla “triestinità” di Mila Schön che, nata in Dalmazia, trascorse proprio a Trieste l’infanzia e la giovinezza. La riapertura dopo la pausa delle festività natalizie conferma il successo dell’iniziativa: dall’inaugurazione, lo scorso 19 dicembre, sono già più di 1.200 i visitatori – molti triestini ma anche numerosi turisti - che hanno fatto tappa alla storica ex Peschiera Centrale. Per ammirare 63 tra i più preziosi abiti firmati dalla designer negli anni della sua feconda creatività. Il Salone degli Incanti è la location perfetta per i ricami, le perline, le paillettes e gli strass degli splendidi pezzi esposti, gelosamente custoditi dall’archivio Mila Schön e dal figlio della stilista, Giorgio. Si comincia con i colori sgargianti dei ricchi caftatani decorati, immancabili negli armadi delle signore negli anni Sessanta. Splendidi quelli indossati da Lee Radziwill e Marella Caracciolo Agnelli per il leggendario ‘Black and White Ball’, organizzato da Truman Capote all’Hotel Plaza di New York nel 1966. Non è un caso che queste due note dame dell’alta società, affezionate clienti della maison, siano state elette rispettivamente al primo e al terzo posto dell’ambita ‘Best Dressed List’ stilata dalla rivista statunitense “Women’s Wear Daily”. Il percorso espositivo prosegue tra le volumetrie degli abiti dei primi anni Novanta, omaggio a Balenciaga, fino ai costumi-gioiello per il bagno di mezzanotte, che Mila presentò a Capri nel 1968. E ancora gli abiti indossati dalle nostre dive dell’epoca – tra le tante Milva, Sylva Koscina, Virna Lisi – e le creazioni ispirate agli artisti contemporanei, da Lucio Fontana a Kenneth Noland passando per Alexander Calder. Le curatrici dell’evento, Michela Messina e Lorenza Resciniti, non potevano non volgere lo sguardo all’oriente, che su Mila Schön ha sempre esercitato un fascino ancestrale. Ecco i capi della collezione “Persepolis” – per le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione dell’impero persiano, che si svolsero a Teheran nel 1971 – e quelli dedicati all’Asia per la sfilata inaugurale dei Mondiali di calcio ‘Italia ’90’. La favola griffata Schön si chiude idealmente con New York con le due collezioni ispirate alla Grande Mela: “Manhattan” del 1983, col suo inconfondibile skyline nero di grattacieli, e “Tiffany” del 1990-1991, con i ricami luccicanti che richiamano i tipici vetri multicolor dell’artista newyorchese Louis Comfort Tiffany. L’esposizione, visitabile fino al 18 aprile 2010, dedica anche un piccolo “cammeo” alla figura di Nino Nutrizio, fratello della stilista e primo direttore del quotidiano milanese ‘La Notte’. “Quello di Mila è minimalismo senza privazioni, lusso senza sovrabbondanza, citazioni artistiche da intuire, suggerite piuttosto che proclamate – scrive Arianna Boria nel catalogo della mostra - . Mila Schön era qualità dei materiali, tecnica di lavorazione, senso del taglio ‘architettonico’ dell’abito”. (A. Sc.)

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