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direttore Paolo Pagliaro

Reddito e quota 100
Italiani tiepidi

Reddito e quota 100 <br>Italiani tiepidi

di Paolo Pagliaro

Potrebbero essere proprio due riforme dispendiose come quota 100 e reddito di cittadinanza a rendere meno aspra del previsto la manovra economica correttiva attesa per l’autunno.
Succede infatti che l’adesione degli italiani alle due opportunità offerte dal governo si stia rivelando molto più tiepida del previsto. Se questa tendenza venisse confermata, ci sarebbe un indubbio sollievo per i conti dello Stato.
Per quota 100, cioè per andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi, all’Inps sono arrivate finora poco più di 110 mila domande. Presentando la riforma, il governo aveva stimato 360 mila uscite nel 2019 e aveva dunque calcolato una spesa di 6 miliardi e 700 milioni messi a disposizione dal fondo inserito nella legge di bilancio. Per ora siamo a meno di un terzo del flusso previsto e benché ci sia ancora tempo per presentare domanda, molti analisti prevedono che difficilmente quest’anno si raggiungerà il tetto previsto dal governo.
Non c’è stato il temuto assalto agli sportelli neppure per ottenere il reddito di cittadinanza. In tutto sono arrivate finora 853 mila domande, che corrispondono – dice il ministero del Lavoro - al 68% dei potenziali aventi diritto. Non si sa quante di queste richieste saranno accolte e quante invece dovranno essere respinte. Secondo il governatore campano De Luca un terzo degli interessati alla fine dovrà restituire i soldi.
Secondo Innocenzo Cipolletta, che ne scrive su inpiu.net, sicuramente c’è stata una reazione di orgoglio da parte di chi non si rassegna a considerarsi un assistito e preferisce continuare a lavorare, magari in nero. O da parte di chi pensa che il lavoro sia preferibile alla pensione. Fatto sta che di nuovo l’Italia si rivela diversa da come la politica se la immagina.

(© 9Colonne - citare la fonte)