Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A Palermo oltre 100 expat
Obiettivo fare rete

Ci sono i figli e i nipoti degli italiani che emigrarono all’estero anni fa e c’è chi ha lasciato il Paese di recente per necessità o per scelta. Storie diverse ma un filo rosso che le unisce: sono giovani italiani che vivono fuori i confini nazionali e che per 4 giorni, da oggi a venerdì, si ritrovano insieme a Palermo. L’occasione è il Seminario dei giovani italiani nel mondo, organizzato su impulso del Consiglio generale degli italiani all’estero e con l’aiuto di tutto il mondo dell’associazionismo. Comites in primis, che questi giovani li ha selezionati e li ha “preparati” per mesi al grande evento. L’appuntamento è stato inaugurato oggi al Teatro Massimo, uno dei luoghi simbolo della cultura palermitana, che ha accolto 115 ragazzi con tanta voglia di mettersi in gioco. Si sono lasciati emozionare dalle parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Siete nella città giusta, siete italiani e siete siciliani”, dice strappando più di un applauso dal pubblico. Hanno sentito le istituzioni presentare l’evento: l’obiettivo - ripetono tutti - è creare una rete di giovani italiani all’estero. La sfida è partita dal Teatro Massimo, continuerà a Palermo fino a venerdì e volerà in giro per il mondo insieme a quegli occhi pieni di speranza.

E i giovani italiani nel mondo non si sono tirati indietro: dopo i saluti istituzionali si sono messi subito al lavoro. Hanno iniziato a conoscersi e a condividere sogni e proposte. Anche perché le aspettative sono alte: “Auspichiamo che i giovani presenti qui possano incominciare a rilanciare una presenza organizzata affinché la comunità italiana nel mondo possa essere protagonista”, afferma Michele Schiavone, segretario generale del Cgie. “Occupate gli spazi di potere”, li sprona Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri. “Voi siete il nucleo di quello che sarà domani l'associazionismo italiano nel mondo”, sottolinea Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina. Non solo testimonianza, insomma, ma protagonismo e sguardo rivolto al futuro. “Qui a Palermo, venendo da tutto il mondo, ci giochiamo la possibilità di ribaltare la prospettiva con una voce multiforme, autorevole e creativa, che sappia farsi strada e conquistarsi un futuro di collaborazione con il nostro Paese”, sottolinea Maria Chiara Prodi, presidente della VII Commissione “Nuove migrazioni e generazioni nuove” del Cgie, una delle “anime” del Seminario. La rete è stata lanciata: da Palermo riparte un nuovo associazionismo italiano nel mondo. (Sip - 16 apr)

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