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direttore Paolo Pagliaro

Polemica assurda
per una piccola tassa

di Paolo Pagliaro

(23 settembre 2019) Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha proposto di applicare una piccola tassa su un'attività che inquina per finanziare attività più utili alla società, come la scuola. Ha proposto, per esempio, la tassa di 1 euro per ogni biglietto aereo,  o di un 1 euro e mezzo se il volo è internazionale. Così lo Stato potrebbe disporre ogni anno di circa 140 milioni per rafforzare la rete degli asili nido, da cui oggi sono esclusi tre bambini su quattro. Un tributo analogo, ma da cinque a dieci volte più sostanzioso, è stato annunciato dal governo tedesco per finanziare le politiche ambientali. Ma su Fioramonti, appoggiato da Conte e sconfessato da Di Maio,  sono piovute accuse di ogni tipo. La più scontata è quella di voler mettere le mani nelle tasche degli italiani, formula lanciata con successo tanti anni fa da Berlusconi e da allora utilizzata per significare che le tasse, tutte le tasse,  sono un furto.
Contro Fioramonti si sono schierate con argomenti altrettanto poco convincenti anche le compagnie aeree. Secondo Ryanair quei 100 o 150 centesimi in più danneggerebbero la concorrenza, secondo Easyjet avrebbero un impatto negativo sul turismo e sull’economia.
Ora, chiunque abbia preso un areo sa perfettamente che il prezzo dei biglietti è quanto di più fluido, imprevedibile e variabile si possa immaginare. Per la stessa tratta un biglietto può costare 30 o 300 euro, dipende dall'ora, dal giorno, dalla stagione, dalla compagnia, dalla  domanda e dall’offerta. Su un singolo volo ci possono essere anche 20 tariffe differenti.  E’ davvero difficile immaginare che una politica commerciale così disinvolta possa essere messa in crisi da quella monetina destinata agli asili nido.

 

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