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direttore Paolo Pagliaro

Alla Bocconi studiano
l’economia delle mafie

Alla Bocconi studiano <br> l’economia delle mafie

di Paolo Pagliaro

(19 novembre 2019) Con una lezione di Paolo Pinotti  l’università Bocconi  ha inaugurato ieri la cattedra di analisi economica della criminalità, cattedra finanziata da un privato che ha scelto di rimanere anonimo. Il professor Pinotti ha dimostrato, partendo dal caso della Puglia, che c’è un nesso di causa-effetto tra la presenza della criminalità organizzata, la diminuzione del pil pro-capite e l’aumento della disoccupazione. E ha dimostrato anche, dati alla mano, che la pratica del soggiorno obbligato ha avuto effetti deleteri: invece di rescindere i legami dei malavitosi con le loro organizzazioni si è tradotta nell’espansione della criminalità organizzata in alcune località del Nord, dal Veneto all’Emilia alla Lombardia.
I dati raccolti dall’economista coincidono con l’esperienza del magistrato. Leggendo l’ultimo libro di Nicola Gratteri –“La rete degli invisibili”,  scritto con Antonio Nicaso e pubblicato da Mondadori – l’intreccio economia-criminalità  emerge come il terreno su cui meglio si misura l’evoluzione della specie mafiosa, e la novità è che ora si tratta sempre più spesso di economia digitale.
La ’ndrangheta è entrata nel complesso mondo delle criptovalute, alla ricerca dell’algoritmo più sicuro. Utilizza il web più o meno nascosto per commerciare droga, documenti e banconote false, carte di credito, armi e software in grado di rubare dati sensibili.
Per trasmettersi messaggi cifrati, i broker dei clan hanno imparato a usare anche alcune console per videogiochi, come Xbox Live.  Secondo la  Direzione nazionale antimafia  “il rischio sistemico principale è che ora si crei nel web un paradiso finanziario virtuale”.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)