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direttore Paolo Pagliaro

MES: 'SALVINI NON STUDIA,
DA MELONI NOTIZIE FALSE'

“Se le accuse contro di me non avessero fondamento avremo la prova che chi ora è all’opposizione sta dando prova di scarsa cultura delle regole, di mancanza di rispetto delle istituzioni. Saremo di fronte a un comportamento irresponsabile, indice della forma più grave di spregiudicatezza”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’informativa alla Camera sul Mes. Secondo Conte “pur di attaccare la mia persona e il governo non ci si è fatti scrupoli. Mi sono sorpreso non tanto della condotta di Salvini, la cui resistenza a studiare i dossier mi è bene nota, quanto del comportamento di Giorgia Meloni, perché non si è fatta scrupolo di diffondere notizie allarmistiche che hanno destato preoccupazione nei cittadini e nei risparmiatori”. Le parole del premier hanno suscitato le reazioni di Fratelli d’Italia – in primis Meloni – che hanno costretto il presidente della Camera, Roberto Fico, a intervenire più volte per riportare l’ordine in Aula.

“ACCUSE GRAVISSIME” - L’informativa alla Camera, sottolinea Conte, “è un passaggio di rilievo particolare, da alcune settimane i massimi esponenti delle forze di opposizione hanno condotto un’insistita campagna mediatica accusandomi di aver adottato condotte talmente improprie da essermi reso responsabile di alto tradimento. Sarei venuto meno al vincolo di essere fedele alla Repubblica, si è perfino adombrato di aver tenuto una condotta per interessi personali. Un’accusa che non rientra nell’ambito ordinario della polemica politica”. “Durante il mio giuramento ho invocato un linguaggio mite, ho auspicato che la politica potesse riporre attenzione alla cura delle parole. Queste accuse trascendono i più accesi toni, le più aspre contestazioni della dialettica politica” prosegue Conte definendo quella di alto tradimento “un’accusa gravissima. Se le accuse avessero un fondamento saremo di fronte alla massima ferita e chi vi parla non potrebbe esitare a trarne le conseguenze. Sarei costretto a rassegnare all’istante le dimissioni”.

UN TRATTATO INCOMPLETO – “È superfluo confermare un fatto di tutta evidenza: che né da parte mia né da parte di alcun membro del mio governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto - ha affermato poi il presidente del Consiglio -. Nessun trattato è stato ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei – prosegue Conte -. In quel caso avrei informato il Parlamento, perché sono tenuto a farlo e per il rispetto che ho sempre dimostrato a questa Istituzione”. (sip – 2 dic)

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