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direttore Paolo Pagliaro

Un disperato bisogno
di denaro fresco

Un disperato bisogno <br> di denaro fresco

di Paolo Pagliaro

(3 aprile 2020) Sirti, azienda delle tlc con oltre 4 mila dipendenti, anticipa i soldi della cassa integrazione. Luxottica versa ai cassintegrati la differenza con lo stipendio pieno, anche Nestlè e Sanpellegrino garantiscono la paga normale a chi deve stare a casa. Sono numerose le aziende che si preoccupano di non far mancare ai dipendenti il necessario: alcune lo ostentano, altro lo fanno e basta. In molti casi è decisivo il sindacato, in altri non occorre negoziare. Nelle generali ristrettezze, chi ha un lavoro dipendente o una pensione può ritenersi un privilegiato. 
Per la grande maggioranza dei lavoratori autonomi la chiusura delle attività ha invece conseguenze drammatiche, come dimostra l’assalto al sito dell’Inps per ottenere quell’una tantum di 600 euro che per milioni di persone non è un’integrazione al reddito ma in questo momento è l’unico reddito possibile. C’è l’Italia delle partite Iva, commercianti e artigiani innanzitutto. Ci sono coltivatori diretti, mezzadri e coloni, lavoratori stagionali del turismo, lavoratori dello spettacolo, liberi professionisti, avvocati, architetti, geometri, medici, psicologi e giornalisti. I potenziali aventi diritto all’assegno statale sono più di 5 milioni e questa mattina oltre la metà aveva già fatto domanda. 
La mancanza di liquidità rischia di diventare letale anche un numero crescente di piccole e medie imprese, che sono il cuore del sistema Italia. Non si fattura, non ci sono incassi, nessuno paga più nessuno. La soluzione, dicono a Confindustria, è che lo Stato garantisca e che le banche prestino alle aziende l' equivalente di almeno tre mesi di fatturato mancante, con denaro a costo zero, da restituire in 30 anni. Misure eccezionali per un’economia allo stremo.

(© 9Colonne - citare la fonte)