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direttore Paolo Pagliaro

Un virus classista
che sa dove colpire

Un virus classista <br> che sa dove colpire

di Paolo Pagliaro

(10 aprile 2020) Il distanziamento sociale non si misura solo con i centimetri che occorre mettere tra una persona e l’altra per evitare il contagio, ma anche con il diverso prezzo che i cittadini pagano al virus a seconda del loro reddito e istruzione. Succede negli Stati Uniti a danno degli afroamericani e succede in Italia. Parlando di e-learning occorre sapere che da noi un terzo delle famiglie non possiede né un computer né un tablet e se uno c’è, viene utilizzato a turno, Questa media raddoppia nel Mezzogiorno. A Palermo una preside ha detto di aver perso i contatti con la gran parte degli alunni della sua scuola.

A parità di età, i vari gruppi sociali non sono esposti nella stessa misura all’epidemia. Non sono uguali le ripercussioni economiche e neppure quelle sanitarie. La stragrande maggioranza dei colletti bianchi può effettuare il proprio lavoro a casa e comunque in ambiente protetto. Non è così per un gran numero di operai, soprattutto quelli con rapporti precari che lavorano in microimprese senza tutele sindacali. L’epidemiologo Giuseppe Costa e il sociologo Antonio Schizzerotto osservano sulla voce.info che quando tutto sarà finito, si vedrà che l’infezione, lungi dall’operare in modi egualitari, avrà inciso, in termini di contagi e di decessi, in misura proporzionalmente maggiore negli strati sociali inferiori. In attesa che in futuro possa cambiare il rapporto tra le classi, si potrebbe cominciare con il garantire risorse e servizi più adeguati a chi non può permettersi una clinica privata.

(© 9Colonne - citare la fonte)