Da Rachel Carson, la donna che sconfisse le multinazionali del Ddt, alla premio Nobel kenyana Wangari Maathai, dall’instancabile attivismo di Jane Fonda, fino alla mobilitazione generata ai giorni nostri da Alexandria Ocasio Cortez e Greta Thunberg, in un’alleanza intergenerazionale e intercontinentale tra donne che non smettono di combattere per difendere il pianeta. A tirare il filo delle loro storie, nel libro “Le ragazze salveranno il mondo” edito da People, è Annalisa Corrado, portavoce di Green Italia, ingegnera meccanica, responsabile di progetti innovativi per AzzeroCO2 e per l’associazione Kyoto Club, con una chiave che non vuole essere quella dell’autobiografia ma, spiega l’autrice a 9Colonne,“quasi di un racconto personale: così come Jane Fonda – lo scrivo anche nel libro – rivela di essere stata ispirata da Naomi Klein, così io ho scelto di parlare di tutti gli esempi che hanno colpito e influenzato fortemente me stessa. Ma la stessa Naomi Klein, così come tutte le donne sudamericane che hanno perso la vita per le proprie battaglie, avrebbero sicuramente meritato anche loro un capitolo”. Il percorso che Annalisa Corrado traccia nel tempo e nella spazio delle proprie scelte è invece quello di una società in cui giustizia ambientale e giustizia sociale vanno di pari passo, e sono entrambe lotta per l’affermazione di diritti fondamentali. “Tutte le donne che racconto alla fine manifestano proprio questo, hanno incardinato le loro battaglie in quelle dei loro contesti storici, sono rivendicazioni che non si possono disgiungere: basti pensare a Wangari Maathai e alla lotta per la democrazia nel Kenya post-colonialismo” o a quel che rappresenta oggi Ocasio Cortez per la minoranza ispano-americana. E tutte loro hanno dovuto combattere contro le pressioni dei poteri consolidati, quelle che da qualche anno abbiamo imparato a chiamare ‘macchina del fango’: attacchi personali, denunce, sessismo, razzismo. “Parliamo in tutti i casi di donne forti, che sono riuscite e riescono ad andare avanti nonostante tutto – spiega Corrado – Ma pensiamo a quale mostruosa selezione sono sottoposte queste donne: chissà di quale altro potenziale femminile ci siamo private perché magari altre donne altrettanto in gamba non hanno avuto la stessa tenuta psicologica”. Neanche Jane Fonda in questo fa eccezione: “perfino lei ha rivelato di aver combattuto per tutta la vita contro il senso di inadeguatezza fino ai 50 anni, finché non ha preso in mano la sua vita”.
Ecco perché, secondo l’autrice, le ragazze che salveranno il mondo hanno una marcia in più: “Ma la loro forza è anche la grande capacità di fare rete, non cercano una legittimazione personale, ma lo spazio per difendere una causa. Nel femminile, in questa società in cui il maschile è associato ad aggressività, potere, al concetto di uomo solo al comando, vi è per contrasto una maggiore capacità di uno sguardo di insieme”. Chiamiamola capacità di adattamento, di proporsi come alternativa concettuale, “o chissà, senza voler generalizzare, anche un po’ la capacità di multitasking spinto a cui siamo chiamate tutte: madri, lavoratrici professioniste, attiviste, devi imparare a tenere tutto insieme..non puoi lasciare scoperto nessun pezzo. Spesso le donne sono le vere registe. In parte è anche una questione atavica”. Oggi le due maggiori leader mondiali dell’ambientalismo sono una giovane donna ispanica eletta al congresso Usa e una caparbia ragazzina svedese che deve ancora finire la scuola: nulla di più lontano l’una dall’altra sulla carta, ma come scrive Annalisa Corrado, Alexandria Ocasio Cortez e Greta Thunberg dopo aver vinto mille pregiudizi ‘hanno trovato un modo per dire le cose che è nuovo, dirompente, forte e chiaro: hanno trovato la maniera di rendere popolari e accessibili argomenti che, fino a poco tempo prima, erano considerati (comprensibilmente, vista la loro complessità) di nicchia e per specialisti’. “Accusano Greta di non avere una competenza specifica e di affidarsi solo a quello che dicono gli scienziati, non hanno capito che è questa la sua forza” ci spiega Corrado. Ma che futuro vede la portavoce di Green Italia per loro? “A Greta auguro di completare il suo ciclo di studi e capire con tranquillità cosa voglia fare. Solo riprendendo cose dette da altri ha scosso il mondo, vediamo se avrà voglia di metterci del suo o se vorrà fare un passo indietro a livello di esposizione, come lei stessa ha ipotizzato. Ocasio Cortez spero di vederla con un ruolo crescente nella politica americana, voglio sperare che la sua sia una storia lunga e proficua, me la immagino tra qualche anno ancora lì, con ruoli di progressiva e maggiore responsabilità”.
E L'ITALIA? Manca una donna italiana, nella rosa delle prescelte per il libro, ma non vuol dire che non vi siano interpreti di spicco nel nostro panorama nazionale: “In realtà due italiane ci sono nel libro, e sono Rossella Muroni e Daniela Ducato che firmano prefazione e postfazione – sorride Corrado – e che stanno facendo tantissimo, nell’imprenditoria così come in politica e nell’associazionismo. Le donne sono in prima linea in tutti i settori” e se spesso non finiscono sotto i riflettori “è in parte un problema culturale italiano: penso alle donne impegnate nelle battaglie sul Pfas, nella Terre dei fuochi, sull’amianto, alle ricercatrici che hanno isolato il virus, a Ilaria Capua che è stata maltrattata, alla professoressa Dominici che ora è sulla bocca di tutti perché è ad Harvard, ma che è andata via perché in Italia non si poteva lavorare nel mondo della ricerca così machista e chiuso”. Tutte queste esperienze però devono uscire fuori ora, e se non ora quando: “ La fase 2 due non può essere un ritorno al passato ancora più aggressivo – conclude Annalisa Corrado - le battaglie di queste donne hanno un senso proprio adesso”.
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