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direttore Paolo Pagliaro

Rutte razzola male
ma predica bene

di Paolo Pagliaro

(20 luglio 2020) L’Olanda è il paese che più si oppone alla concessione di risorse a fondo perduto all'Italia attraverso il Recovery Fund. Il suo primo ministro Mark Rutte dice che non è giusto regalare denaro a paesi che si concedono lussi che ad altri non sono permessi. Il riferimento è alla recente riforma pensionistica italiana nota come “quota 100”, voluta dal governo Lega- 5 Stelle. Essa abbassa in modo sostanziale l’età del pensionamento, consentendo l’uscita anticipata dal mondo del lavoro a tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni. All’erario questa “riforma” (un regalo elettorale) costerà alla fine un po’ meno di 50 miliardi. 
Agli olandesi non piace perché nel loro Paese l’età pensionabile è fissata oggi a 66 anni e 4 mesi per arrivare entro il 2024 a 67 anni. Successivamente è previsto che aumenti ancora con l’aumentare delle aspettative di vita. Di norma nessuno va in pensione a 62 anni. 
In Italia gli uomini vanno in pensione con un’età media effettiva di 62 anni e 4 mesi, a fronte di una media Ocse di 65 anni e 3 mesi. Le lavoratrici italiane vanno in pensione a un’età media effettiva di 61 anni, contro una media Ocse di 63 anni e 6 mesi. Rutte è pessimo, perché rischia di far implodere l’Unione europea. Ma i suoi argomenti sono solidi.

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