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direttore Paolo Pagliaro

Antonella Dilorenzo
e il limite bianco

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

IL “LIMITE BIANCO” DI ANTONELLA DILORENZO

 

Carl ha dodici anni e un solo desiderio: correre per fuggire da una società spaventosa che lo bullizza per la sua pelle nera. Adottato da Elisa e Achille Giovannelli, la sua vita s’incontra, e scontra, con quella del padre, trasportatore illegale di banconote in Svizzera per conto di Giorgio Pagri, imprenditore e compulsivo collezionatore di penne, che entrerà a gamba tesa anche nella sua vita. Quando Carl, ormai un ventenne corridore affermato, sta per dare una svolta alla sua carriera, qualcosa va storto: ci sono tre milioni e mezzo di banconote stipate nel caveau svizzero, appartenenti a Pagri, il quale farà di tutto per riprendersi i suoi soldi. Quella narrata in “Limite bianco” di Antonella Dilorenzo (pubblicato da Scatole Parlanti) è una storia in cui non sarà il colore della pelle a stabilire chi è diverso, lo saranno solo i sentimenti: un italiano di colore, tra la lotta per l’integrazione e crisi d’identità, dovrà far capire al mondo che anche lui è figlio di questa terra. L’autrice è giornalista pubblicista. Ha lavorato per il gruppo “Blogo” e collaborato con La7. Suoi articoli sono apparsi su “Wired”, “Fox Life”, “corriere.it”. Nel 2012 ha pubblicato il libro Cuochi, sorrisi e tv. Racconti e ricette della telecucina (Editori Internazionali Riuniti). Lavora al “Gambero Rosso”. Suoi racconti sono apparsi su varie riviste letterarie. È fondatrice e direttrice di “Rivista Blam” (rivistablam.it).

 

“STEPS - GIOVANI ALPINISTI SU ANTICHI SENTIERI”

Cinque giovani alpinisti, un cane lupo e un sogno in comune: viaggiare da Yosemite alle Dolomiti Friulane sulle orme di John Muir, il grande esploratore e scrittore americano che nella natura incontaminata ha saputo scorgere il luogo ideale per la ricerca della felicità. È uscito il libro “Steps - Giovani alpinisti su antichi sentieri”, della trentina Sara Segantin (23 anni) e del triestino Alberto Dal Maso (27 anni), edito dal Club alpino italiano, che racconta dalla viva voce dei protagonisti l'omonimo progetto, nato per promuovere una montagna da guardare con occhi diversi e da vivere con rispetto e spirito d'avventura. Un progetto nato quasi per scherzo, che ha previsto due viaggi sulle Terre alte, il primo oltreoceano e il secondo sulle Dolomiti "di casa", per “portare sulle nostre Alpi il messaggio di rispetto per l'ambiente e di passione per la montagna di John Muir, considerato il fondatore di Yosemite National Park”, dicono i due giovani autori. “Abbiamo dapprima ripercorso i suoi passi in California, immergendoci nei luoghi delle sue prime esplorazioni, tra escursioni, arrampicate e canyoning. Nel secondo viaggio sulle nostre montagne abbiamo aperto vie di arrampicata nuove e scoperto angoli poco conosciuti, che con il nostro libro vogliamo far conoscere”. Dalle celebri big walls americane alle più familiari pareti friulane, nel racconto il valore profondo dell'amicizia si confronta con la fatica e la soddisfazione, la delusione e la gioia, i litigi e le risate. Tra arrampicate vertiginose e percorsi infiniti nella neve ghiacciata, i territori selvaggi vicini e lontani diventano spazi dove mettersi alla prova, compiere scelte e superare ostacoli, imparando a rimanere uniti in qualunque circostanza. “Abbiamo riso un sacco scrivendo i ricordi che ci divertivano, nella speranza di far divertire anche qualcun altro e, perché no, di offrire spunti per nuovi viaggi avventurosi ed ecocompatibili al 100 per cento”, concludono Sara e Alberto. Dopo l'uscita dell'omonimo film nel 2018, dunque, questa narrazione di viaggio rappresenta un nuovo atto per promuovere un approccio alla frequentazione dell'ambiente montano che sia “da una parte giovane e avventurosa, dall'altra sempre rispettosa dell'ambiente, dei luoghi e delle persone che si incontrano, con le loro diverse peculiarità”. “Steps - Giovani alpinisti su antichi sentieri” (220 pagine, formato 15x19 cm) è acquistabile nelle librerie specializzate e su store.cai.it al prezzo di 24 euro.

 

 

“PANNI AL VENTO” DI ALESSANDRA IANNOTTA

È in libreria e negli store digitali “Panni al vento”, il nuovo libro di Alessandra Iannotta pubblicato da L'Erudita. Una raccolta di centouno poesie scritte in questi ultimi cinque anni. Sono tutte fotografie di attimi rubati al divenire delle cose. Briciole di umanità trasformate in polveri di stelle e ora perle preziose da custodire e ritrovare oltre il tempo. “Sono onorata e felicissima di avere ricevuto la prefazione della Professoressa Maura Locantore: le sue parole mi hanno toccato il cuore perché hanno colto l’essenza della mia poesia. - spiega Alessandra Iannotta - Una poesia non costruita e non filtrata dallo sforzo di una ricerca stilistica, una poesia che ha la forza di parlare a tutti perché è alchimia di emozioni, lampi che mi attraversano nei momenti più impensati. Una poesia vera che trova la sua forza nella universalità dei sentimenti”. Come i panni al vento, le parole e i versi danzano tra le raffiche della poesia. La vita piena, la passione, l’emozione di essere nel mondo permeano la silloge, le cui poesie partono spesso dalle piccole cose del mondo, da sentimenti semplici ma inebrianti e nutrienti. Anche le cadute nella cupezza e nella malinconia trovano subito un riscatto nel senso di grandezza di quello che significa esistere come essere umano in connessione con tutti gli altri, in un continuo immergersi in se stessi per riscoprire le profondità del proprio Io e poi uscirne arricchiti e completi. Alessandra Iannotta, con un linguaggio immediato ma potente, esplora l’interiorità di una persona, di una donna viva che trova se stessa ogni giorno nel mondo e nei suoi dettagli più poetici. L'autrice è nata a Roma. Dopo gli studi classici si laurea in Giurisprudenza all’Università “la Sapienza” di Roma e adesso esercita nella Capitale la professione di avvocato civilista. Le sue poesie sono state pubblicate in varie antologie poetiche e hanno ricevuto premi e menzioni speciali in numerosi concorsi nazionali e internazionali di poesia e di narrativa. Nel 2015 ha pubblicato con la casa editrice Dante Alighieri un libro di poesie in prosa, dal titolo “Sangria al Grippiale”, finalista alla prima edizione del Premio Internazionale di poesia Sulle Orme di Léopold Sédar Senghor. Nel giugno 2019 ha pubblicato con la casa editrice Kanaga Edizioni il suo primo romanzo dal titolo “Gli occhi di Asha” premiato, come premio speciale “Milano Donna”, alla terza edizione del Premio Letterario Milano International.

 

MUTI E CACCIARI: LE 7 PAROLE DI CRISTO 

Riccardo Muti e Massimo Cacciari raccotano “Le sette parole di Cristo” in un saggio pubblicato dal Mulino. Masaccio e la “Crocifissione”, con il suo fondo dorato che ferisce gli occhi, con la Maddalena prostrata ai piedi della croce; Haydn e la musica delle “Sette ultime parole del nostro Redentore in croce”, espressione straziante del sacrificio di sé. Masaccio e Haydn si fondono in un’unica immagine, come ci svela questo dialogo d’eccezione. Le parole di Cristo morente si fanno suono e senso universale che trascendono l’immagine stessa, divenendo pura astrazione. Muti è stato direttore musicale di prestigiose orchestre internazionali, del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e del Teatro alla Scala. Dal 2010 è direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra. Dal 2015 si dedica alla formazione di giovani direttori di tutto il mondo con la Riccardo Muti Italian Opera Academy. Ha ricevuto numerose onorificenze e lauree honoris causa. L’etichetta discografica che si occupa delle sue registrazioni è RMMusic. Cacciari è professore emerito di Filosofia nell’Università San Raffaele di Milano e socio dei Lincei. Fra i suoi ultimi libri “Il potere che frena” (2013) e “Labirinto filosofico” (2014) per Adelphi, “La mente inquieta” (Einaudi, 2019) e per il Mulino “Generare Dio” (2017), in questa stessa collana.

 

EMILIO GENTILE SPIEGA LA STORIA SECONDO TOTO’

“E adesso dove andiamo?”, domanda Totò al maggiordomo, che è andato a prenderlo alla Gare de Lyon. “A casa, signor marchese” – “Perché, ho una casa?” – “Il signor marchese voglia scusarmi se mi sono permesso di chiamare casa il palazzo Chemantel Chateau” – «Già, è vero, io ho un palazzo» – «Storico, signor marchese, il più bello di Parigi», precisa il maggiordomo. Ma Totò subito lo zittisce: “Non cominciamo con la Storia!”. Il principe Antonio De Curtis non era solito leggere i racconti degli storici. Lo appassionava solo la storia della sua famiglia, che risaliva all’imperatore Costantino. Non lo divertiva la Storia, cioè l’esistenza umana nel fluire del tempo, perché aveva una visione tragica della vita. Ma permetteva a Totò di spernacchiare tutte le persone che nella Storia, e quindi nella vita, si comportano da “caporali”: i prepotenti che tormentano gli “uomini” qualunque, costretti a vivere un’esistenza grama. Nei suoi novantasette film, ambientati nelle più varie epoche storiche, dall’Egitto dei faraoni all’Italia del ‘miracolo economico’ e all’Europa del Muro di Berlino, Antonio incarna nei personaggi di Totò sia i ‘caporali’ sia gli ‘uomini’, ma sempre con lo stesso proposito: “spernacchiare” i caporali, spiegando che la pernacchia “ha tanti scopi: deride, protesta, esplode con un grido di dolore”. E difende così la dignità dell’uomo libero.

 

 

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