Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Draghi e il buon uso
del Recovery Fund

Draghi e il buon uso <br> del Recovery Fund

di Paolo Pagliaro

(15 dicembre 2020) Secondo l’Istat il 61% delle aziende prevede un calo di fatturato anche nel 2021, il 15% lo prevede addirittura dimezzato. E secondo Confindustria dovrebbe essere allungato di almeno dieci anni il periodo di rimborso dei debiti contratti dalle imprese in questi mesi.
Ci avviciniamo insomma al bordo della scogliera, per usare la metafora con cui  gli economisti del gruppo G30 descrivono le conseguenze della pandemia. E Mario Draghi, che li guida, conferma che sì, il rischio è alto e per evitare di precipitare saranno necessarie scelte radicali. 
Draghi come è noto non si occupa di politica politicante, ma oggi in un colloquio con il Corriere della Sera e altre testate internazionali, espone alcune linee guida di politica economica di cui potrebbe avvalersi anche l’Italia, in vista del Recovery Fund.
La questione affrontata da Draghi riguarda in primo luogo le imprese. Quando si concluderà la stagione dei prestiti, delle sovvenzioni e delle garanzie concesse a tutti, ci sarà probabilmente un’esplosione delle insolvenze. Nei prossimi mesi i governi dovranno selezionare le imprese che possono tornare al profitto.  partendo dalle piccole e medie,  preziose sul piano occupazionale e produttivo.          Offrire sempre nuovo credito a un'azienda non redditizia, alle cosiddette imprese zombie,  non le rimetterà in piedi, aggiunge Draghi, che però propone nuove regole che rendano meno traumatici i fallimenti.
Sarà decisivo un buon utilizzo del Recovery Fund.  Secondo Draghi non è importante che i progetti da finanziare siano vecchi o nuovi. L’importante è che abbiano un alto tasso  di rendimento sociale, come  nel caso dell’istruzione o del cambiamento climatico, e che non siamo semplicemente  frutto di convenienza politica o clientelismo. Con quei soldi – dice Draghi - dovremo aggiornare  tecnologie obsolete, aprire spazi produttivi in nuovi settori, favorire la crescita, unica strada per neutralizzare il debito.  Se non è politica questa… 

(© 9Colonne - citare la fonte)