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direttore Paolo Pagliaro

Per i no vax
la vita si fa dura

Per i no vax <br> la vita si fa dura

di Paolo Pagliaro

(21 gennaio 2021) Tra le questioni di cu si è discusso oggi al Consiglio europeo c’è l’introduzione del cosiddetto passaporto vaccinale, cioè di un documento  che certifichi l’avvenuta somministrazione del vaccino anti-Covid.  I possessori del certificato  potrebbero spostarsi liberamente da un paese all’altro dell’Unione.  La proposta è stata avanzata dal  primo ministro greco Mitsotakis ma da un paio di mesi dell’idea di un passaporto per gli immunizzati si discute  un po’ in tutto il mondo.  
Ci sono obiezioni che riguardano la privacy e i diritti umani: il passaporto, secondo chi si oppone,  sarebbe lesivo di entrambi. Chi è favorevole sostiene invece che il diritto a non essere contagiati merita altrettanto rispetto e ricorda che già oggi per spostarsi da una capitale all’altra, per esempio da Londra a Roma,  è necessario dimostrare di essere risultati negativi al test anti Covid.    
Molti comunque si stanno portando avanti. L’Estonia ha messo a punto un documento  che ricorda i vecchi certificati di vaccinazione contro la febbre gialla, solo che in questo caso si tratta di una app. A un certificato digitale in grado di tutelare la privacy si lavora anche in Svizzera. In Israele l’esibizione del passaporto vaccinale o di un test negativo eseguito nelle 72 ore precedenti consentono l’accesso a cinema, teatri e  ristoranti. La compagnia aerea australiana Qantas ha fatto sapere che prossimamente , accetterà a bordo solo passeggeri vaccinatiIn Italia, il primo ad annunciare una card di avvenuta vaccinazione  è stato il presidente della Campania, De Luca.   Per i no vax la vita si fa dura.  

(© 9Colonne - citare la fonte)