Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Migliorini racconta
Napoleone e un po’
anche noi stessi

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

MIGLIORINI RACCONTA NAPOLEONE E UN PO’ ANCHE NOI STESSI

Può capitare - almeno a me è capitato - che evocare la figura di Napoleone nel corso di una tavolata domenicale inneschi accese discussioni, tra una portata e l'altra, tra un bicchiere e l'altro. Napoleone il Grande, prima uomo della Rivoluzione e poi Imperatore, provoca ancora - quando il prossimo 5 maggio saranno trascorsi due secoli esatti dalla sua malinconica morte a Sant'Elena - forti passioni, tra ammiratori e denigratori (probabilmente i più). Non è così tanto consueto che gli animi si surriscaldino per un uomo la cui parabola si è conclusa all'inizio dell'Ottocento. Ecco, probabilmente nessuno al di fuori della cerchia degli specialisti e degli appassionati di storia si sognerebbe di imbastire una discussione su Metternich, grande regista della Restaurazione, specie di fronte all'irresistibile attrattiva del vassoio di paste della domenica. Certo, c'è da considerare l'eccezionalità del personaggio ("Ho visto l' Imperatore, quest' anima del mondo, uscire dalla città per andare in ricognizione. E' una sensazione meravigliosa vedere un tale individuo che qui, concentrato in un punto, seduto su un cavallo, si irradia sul mondo e lo domina" disse di lui Hegel vedendolo dopo l'occupazione di Jena) ma forse c'è qualcosa di più, o meglio di diverso. Per chi volesse approfondire la questione Salerno editrice pubblica la quarta edizione della classica biografia di Luigi Mascilli Migliorini. Nella nuova introduzione e nella premessa, l'autore lancia più di una ipotesi sulle ragioni di questa attualità. "Duecento anni sono trascorsi dal tempo in cui l’intera Europa sembrò riassumersi nella vita di un uomo" scrive l'autore, secondo cui a differenza della tendenza a contrapporre le due fasi è proprio "nel continuum Rivoluzione – età napoleonica che nasce l’individuo moderno, un individuo (...) pronto a fare, e dunque a rinominare di sé, la storia. Raccontare la vita di Napoleone non può, allora, sottrarsi in primo luogo alla condizione di trovarsi di fronte ad una vita 'esemplare', che mentre parla di sé, parla al tempo stesso delle vite altrui". Mascilli Migliorini mette poi a fuoco la questione: "Individuo moderno significa, infatti, dare enfasi alla questione del senso e della sua ricerca in una condizione storica che è, per la prima volta estesa, per un verso, sotto il profilo dei soggetti che vi sono coinvolti e secolarizzata per l’altro, figlia com’è al tempo stesso della caduta del sacro e della sua inquieta riemersione. Da questa condizione si generano domande collettive sul rapporto con il limite e – ovviamente – con quel limite estremo che è la morte; sulla onnipotenza che al soggetto individuale si apre nella dimensione del moderno, ma anche sulle puntuali smentite, sulle ripetute sconfitte che quella onnipotenza è costretta a conoscere: domande che nella vita di Napoleone nella sfida lanciata da quello che non a caso viene presto battezzato come il 'Prometeo moderno', trovano altrettante risposte quanto dubbi". Un libro che intende gettare luce su "un’esperienza e su avvenimenti che non cessano di essere inquietanti generatori di senso" , sulla forza e sull'ambiguità di una vicenda che la storiografia successiva non sempre ha colto, a differenza della percezione dei suoi contemporanei. "Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza" è l'interrogativo che pone Manzoni nel Cinque Maggio. Ognuno, perché la vicenda di Napoleone rispecchia un po' la vicenda di tutti noi contemporanei, può dare la sua risposta. Ma ovviamente sarebbe preferibile una risposta ben documentata, ad esempio grazie alla lettura di questa biografia. Il 5 maggio si avvicina e le discussioni su Napoleone in famiglia potrebbero non mancare... (Roc – 8 feb)

 

 

 

 

 

 

“TINA MODOTTI. DONNE, MESSICO E LIBERTÀ”

 

Dal 4 febbraio è uscito “Tina Modotti. Donne, Messico e libertà”, il volume edito da 24 ORE Cultura, disponibile in libreria e online, che anticipa la mostra dedicata ad una delle più grandi fotografe italiane del Novecento di prossima apertura al Mudec Photo, nell’ambito del palinsesto 2021 del Comune di Milano “I talenti delle donne”. Il catalogo, a cura di Biba Giacchetti, è un affascinante viaggio tra i confini del Messico attraverso la fotografia di Tina Modotti, simbolo di emancipazione e modernità, la cui arte è indissolubilmente legata all’impegno sociale. Attraverso le pagine del volume si snoda l’appassionante racconto per immagini di un’artista di rara sensibilità, ma al tempo stesso di una personalità forte e poliedrica che ha saputo porre il suo talento fotografico al servizio della libertà, dei diritti delle donne e dei lavoratori, della guerra civile spagnola e della rivoluzione messicana. I saggi introduttivi di Biba Giacchetti, Paolo Ferrari e Claudio Natoli portano il lettore ad immergersi nella straordinaria vita della Modotti: una continua avventura vissuta tra Europa, Stati Uniti, Messico e Russia che rispecchia lo spirito libero e anticonformista della fotografa. Nata in una famiglia operaia friulana nel 1896, Tina Modotti raggiunge appena diciassettenne il padre emigrato negli Stati Uniti, trasferendosi poi a Los Angeles nel 1918 per intraprendere la carriera cinematografica. Insoddisfatta, però, di come il cinema sfruttasse semplicemente il suo fascino esotico, abbandona presto Hollywood, dopo soli tre film e, grazie all’incontro e alla relazione con il fotografo Edward Weston, si dedica alla fotografia, trasferendosi con lui in Messico, Paese che diventerà la sua patria d’adozione e segnerà la sua vita tra arte e rivoluzione. La parabola della Modotti fotografa dura solamente un decennio, sufficiente però a renderla un’icona ancora oggi indimenticabile. Il catalogo documenta la sua costante evoluzione creativa partendo dalla ricerca naturalistica e dai primi ritratti commerciali della sua fase più votata all’estetica, fino ai celebri still life allegorici e alla fotografia sociale del periodo politico. Fotografa ufficiale e modella dei muralisti, in Messico stringe amicizia con Diego Rivera e Frida Kahlo, con la quale intreccia anche una relazione. Ispirata dai registi d’avanguardia del cinema sovietico Sergej Ejzenštejn e Dziga Verov, alla fine degli anni Venti Tina trasforma la sua macchina fotografica - l’inseparabile Graflex - in un’arma capace di indagare e raccontare la verità: ogni immagine veicola un messaggio, di cui la fotografia ne diventa portatrice e divulgatrice. “Al centro dei suoi scatti - raccontano Paolo Ferrari e Claudio Natoli -, saranno la figura del contadino indio come soggetto di storia, la conquista della sua autonomia politica e culturale, e poi le forme di un lavoro oppressivo e defatigante, della disuguaglianza e della miseria urbana, le immagini di bambini e di madri nella povertà, e insieme i simboli della liberazione del lavoro: la falce e il martello, la pannocchia e la cartucciera, la chitarra e il sombrero”. Le realizzazioni fotografiche negli ultimi anni messicani saranno solo una parte dell’impegno sempre più attivo di Tina. Il suo crescente attivismo, l’iscrizione al partito comunista e le evidenti posizioni antifasciste, fino alle ingiuste accuse di complicità nell’omicidio del compagno, il rivoluzionario cubano Mella, e nell’attentato al Presidente, la porteranno ad essere espulsa dal Messico. Nella seconda parte della sua vita Tina diventa un agente del partito comunista: sarà sia in Russia sia sul fronte spagnolo durante la Guerra civile. La preziosa e unica raccolta fotografica contenuta nel volume permette non solo di avere una panoramica completa sulla ricerca artistica di Tina Modotti, i cui scatti sono esposti nelle collezioni dei più importanti musei internazionali, ma anche di comprendere a fondo ciò che è stato, politicamente e socialmente, il Messico degli anni Venti.

 

 

 

 

 

ALESSANDRA DE SIMONE IN “COME DIVENTARE UNA SUPEREROINA”

“Ecco allora lo svelamento […]: mi sentivo minuscola e ridicola perché i miei problemi così dolorosi e sfiancanti, erano infinitamente meno gravi del suo; lui portava con estrema compostezza un fardello più grande del mio; lui era un vero supereroe”. A volte, pur non nascendo supereroi, lo si diventa per cause di forza maggiore. Lo dimostra Alessandra De Simone in “Come diventare una supereroina” (Infinito edizioni), da cui abbiamo tratto questo brano, libro nel quale si raccontano con stile autobiografico le avventure vere e tragicomiche di un’eroina “politicamente scorretta” dei nostri giorni che affronta con ironia e spirito critico le peripezie quotidiane di una malattia cronica e le incapacità del sistema sanitario nel fare una diagnosi e trovare una cura. Spassosa e burrascosa, fragile ma di animo risoluto, l’autrice alterna toni e mezzi letterari narrando il cammino che l’ha portata a diventare una supereroina per salvarsi la vita e trovare una speranza nel futuro. La sua vicenda rappresenta un pezzetto di ognuno di noi con le criticità che siamo costretti ad affrontare in frangenti dolorosi e che ci uniscono in una sola fragile umanità. L’autrice, appassionata di letteratura, poetessa dilettante, è laureata in Lingue e Letterature Straniere ed è fashionista per vocazione e per professione: nel recente passato stylist ma soprattutto consulente di produzione per brand di moda internazionali. Negli ultimi anni, è stata malata cronica a tempo pieno.

 

 

 

“BREXIT. ISTRUZIONI PER L’USO” DI ALESSANDRO UMBERTO BELLUZZO

 

Finanza, lavoro, famiglia, affari. Per capire quali sono gli impatti della Brexit in questi ambiti, da ora esiste un vero e proprio manuale di self help, a disposizione di imprese e persone, per districarsi nelle regole e nella burocrazia del “nuovo” Regno Unito d’oltremanica. Il libro “Brexit. Istruzioni per l’uso”, in edicola con Il Sole 24 Ore a partire da martedì 2 febbraio a € 12,90 oltre al prezzo del quotidiano, è firmato infatti da uno dei migliori specialisti italiani del settore. Alessandro Umberto Belluzzo è dal 2019 il Presidente della Camera di Commercio Italiana nel Regno Unito, nonché Cavaliere della Stella d’Italia dall’Ambasciatore Italiano a Londra per i suoi meriti nel promuovere il dialogo tra le comunità economiche italiana e britannica. Sì, perché – essenzialmente - sempre di dialogo si tratta quando ci si deve approcciare a una cultura differente e, da questi mesi, a tutto quell’enorme processo di destrutturazione e ricostruzione politica, economica e sociale che il termine Brexit si porta dietro. L’accordo recentemente ratificato tra la Ue e il Regno Unito ha dato il via infatti a un intenso lavoro di adeguamento per tutti coloro che sono interessati ai molteplici cambiamenti che la Brexit comporta, dal commercio in beni a quello in servizi, dai rapporti giuslavoristi alla mobilità delle persone, dagli investimenti ai temi legali e contrattuali. Per avere le giuste coordinate per un soggiorno più o meno lungo nel Regno Unito o intrattenere rapporti di tipo professionale servono delle vere e proprie istruzioni per l’uso. E il volume “Brexit”, edito dal Sole 24 Ore, vuole essere un vero e proprio vademecum pratico per imprenditori, studenti, famiglie che devono trasferirsi in UK. Una guida indispensabile per conoscere i numerosi adempimenti, ma anche per costruire nuovi legami e rapporti e cogliere così tutte le opportunità che la Brexit potrebbe offrire. Da come trasferire la propria residenza in UK alle informazioni basilari per capire il sistema tributario del paese, dai requisiti per lavorare nel Regno Unito o per studiarvi da gennaio 2021 in poi al funzionamento del sistema sanitario per i cittadini esteri. E poi tutte le informazioni per aprire un’azienda in UK o per operare scambi commerciali in tutta sicurezza. Infine, un curioso capitolo sul cosiddetto BREXODUS, ovvero il fenomeno di rientro dei cervelli e delle imprese italiane che vogliono tornare in Italia dopo essere state finora in Gran Bretagna. “Dal capitale umano si genera il capitale sociale che è alla base della prosperità di un popolo, di un territorio, di un Paese - spiega Belluzzo   - Con la Brexit, il popolo britannico ha scelto: ci saranno effetti importanti su chi verrà, resterà e su chi invece rientrerà in Italia. Questo libro spiega le nuove regole per cogliere al meglio le opportunità di un passaggio storico. L’importante è scegliere!”. Laureato in Economia e Giurisprudenza all’Università Bocconi di Milano, Alessandro Belluzzo è registrato presso il Bar of England and Wales ed è accreditato come Trust Estate Practitioner (Tep) nel Regno Unito, dove svolge la professione come founder partner di Belluzzo International Partners e di Trust&Wealth, occupandosi prevalentemente di pianificazione patrimoniale con particolare riguardo alle persone fisiche e al family business. È abituale relatore in convegni specialistici in Inghilterra e nel mondo anche attraverso il suo ruolo di Deputy Chair of the Step Cross-Border Estates Special Interest Group. Nel 2017 è stato nominato Cavaliere della Stella d’Italia dall’Ambasciatore Italiano a Londra per i suoi meriti nel promuovere il dialogo tra le comunità economiche italiana e britannica. Dal 2019 ricopre la carica di Presidente della Camera di Commercio Italiana nel Regno Unito.

 

 

 

"CIELI NERI" DI IRENE BORGNA

Un viaggio in camper dell'autrice con il suo compagno alla ricerca dei sempre più rari e minacciati "cieli neri", di quei luoghi in Europa dove si vedono ancora le stelle perché le luci sono spente. Questo racconta il nuovo romanzo Cieli neri. Viaggio alla ricerca della notte di Irene Borgna, che esce oggi per la collana "Passi" di Ponte alle Grazie e Club alpino italiano. Siamo tutti in grado di capire cosa voglia dire la parola "notte", anche se forse non ne abbiamo mai fatto esperienza. Chi vive nel mondo occidentale, soprattutto nelle grandi città, è raro si sia immerso in una notte autentica dove le stelle hanno la forza di bucare la coperta nera del cielo. Da questa costatazione inizia un viaggio che tocca l'altopiano della Gardetta, luogo di straordinaria bellezza in val Maira, il paese senza elettricità di Foroglio in Svizzera, per arrivare ai parchi in Austria e Olanda che hanno come attrattiva proprio quella di non essere illuminati: luoghi in cui si può andare ad ammirare la via lattea, se e quando se ne avesse voglia. Accanto alle emozioni del viaggio, Irene Borgna illustra che cosa vuole dire vivere in un paese, come l'Italia, sommerso dall'inquinamento luminoso. L'autrice analizza il livello economico, simbolico (la dicotomia luce/tenebre), biologico, medico, poetico, estetico, antropologico e sociale. “La rotta è stata tracciata seguendo le mappe dell'inquinamento luminoso invece che l'atlante stradale - scrive Irene Borgna nell'introduzione - Alpeggi enormi, piccoli laghi smarriti nella grande pianura e laghi che conservano la memoria salmastra del mare, dove qualcuno ha deliberatamente deciso di impegnarsi per salvare la notte limitando la luce, intrappolandola al di sotto dell'orizzonte. Il primo capitolo descrive dove e come è nato il viaggio, gli ultimi due aiutano a riabituare gli occhi alle stelle di casa. Tutti insieme raccontano di un'avventura che è vera solo di notte, di un'apologia del buio nutrita delle parole lette e raccolte in cammino e dopo il ritorno”. Si tratta di un libro intenso, ricco e nuovo, originale e divertente, documentato e appassionato. Un racconto che invita tutti a volgere lo sguardo al cielo e "a riveder le stelle" dove è ancora possibile. “Il romanzo di Irene Borgna è il decimo della collana che impegna il Club alpino italiano e la casa editrice Ponte alle Grazie. Una sfida per allargare la platea dei lettori del libro di montagna - afferma Alessandro Pastore, presidente del Centro operativo editoriale del Cai - Sono stati pubblicati racconti di viaggio, colloqui intensi con chi ha vissuto a contatto con le Terre alte, esplorazioni nella natura ‘selvaggia’. Un bilancio positivo di critica e di pubblico che si arricchirà presto con nuove proposte che intercettano autori di fama nel panorama culturale del nostro paese”. Cieli neri sarà presentato in diretta Facebook giovedì 11 febbraio alle ore 18.30. Dialogheranno con l'autrice il direttore di Montagne360 Luca Calzolari e la giornalista Linda Cottino, che cura la rubrica libri della rivista. Si potrà seguire l'evento sulle pagine Facebook ufficiali del Club alpino italiano e di Ponte alle Grazie.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)