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FUMO: 20% ADOLESCENTI COMINCIA CON E-CIG, PER 4% GIÀ AD ELEMENTARI

FUMO: 20% ADOLESCENTI COMINCIA CON E-CIG, PER 4% GIÀ AD ELEMENTARI

Si inizia a fumare prima e spesso lo si fa con la sigaretta elettronica, sempre più popolare tra i giovanissimi, che sembrano preferirla al tabacco tradizionale, sebbene non sia priva di rischi per la salute, ancora in parte non conosciuti, e rappresenti spesso la “porta di ingresso” verso il fumo tradizionale. L’allarme arriva dalla Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) in occasione del 25mo congresso nazionale della Società in corso a Verona. Secondo un sondaggio dell’Istituto Superiore di Sanità (maggio 2021) ben il 37.5% degli studenti tra 14 e 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo da tabacco, il 41,5% con la sigaretta elettronica e di questi ben il 20,1% ha cominciato proprio con le e-cigs e il 2,3% con i dispositivi a tabacco riscaldato. Ma a che età si inizia esattamente? Il 43,4% dei ragazzi ha provato le sigarette elettroniche già alle scuole medie ma c’è un 4,1% che lo ha fatto già alle elementari. Prima si inizia più è difficile smettere, spiegano gli esperti, perché il cervello degli adolescenti è più sensibile alle proprietà farmacologiche della nicotina, pertanto i ragazzi sviluppano più facilmente dipendenza rispetto agli adulti. Non a caso, quanto più precoce è il consumo di tabacco, tanto più bassi sono i tassi di successo nello smettere di fumare. “L’utilizzo delle sigarette elettroniche è associato a un maggior rischio di diventare consumatori anche di sigarette tradizionali (effetto ‘gateway’), al punto che i ragazzi che non hanno mai utilizzato le sigarette tradizionali ma hanno provato almeno una volta quelle elettroniche, hanno un rischio 3-4 volte maggiore di iniziare a fumare le sigarette tradizionali” spiega Maria Elisa Di Cicco, pediatra e consigliera della Società Italiana di Malattie Respiratorie. “Non sorprende perciò che i giovani siano l’obiettivo principale delle campagne pubblicitarie dei brand di e-cigs, la maggior parte dei quali sono tra l’altro di proprietà delle grandi industrie del tabacco”. ( red - 26 ott)

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