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Porta e Giacobbe (Pd): ripristinare detrazioni e assegni familiari all’estero

Porta e Giacobbe (Pd):  ripristinare detrazioni e assegni familiari all’estero

“È diventato una urgenza e una necessità della nostra attività politica e legislativa l’obiettivo di far ripristinare a favore dei nostri connazionali residenti all’estero le detrazioni per figli a carico e l’Assegno al nucleo familiare per figli a carico che sono stati improvvisamente e ingiustamente soppressi, con gravi disagi economici per migliaia di lavoratori e pensionati. Gli incomprensibili e deplorevoli fatti oramai li conosciamo bene: con l’introduzione dell’Assegno unico e universale in vigore dal 1° marzo u.s. è stato deciso di abrogare alcune prestazioni familiari tra le quali appunto le detrazioni e gli ANF per figli a carico. Il problema è che l’Assegno unico è subordinato alla residenza in Italia e chi risiede in Italia ne potrà appunto beneficiare”. Lo sottolineano in una nota il senatore del PD eletto in Sudamerica Fabio Porta e il senatore del Pd eletto in Australia, Francesco Giacobbe. “Purtroppo invece – continuano  i parlamentari -  i nostri connazionali residenti all’estero non potranno percepire né l’Assegno unico che è inesportabile né le prestazioni familiari che sono state abrogate. Vengono così colpiti migliaia di cittadini italiani residenti all’estero (che producono reddito e pagano le tasse in Italia) i quali per anni hanno potuto (giustamente, essendo contribuenti fiscali italiani) usufruire delle detrazioni e degli assegni familiari. Noi parlamentari del Partito democratico eletti all’estero, insieme soprattutto al sindacato Unsa-Confsal, siamo intervenuti nelle sedi politiche competenti per rappresentare la problematica e sensibilizzare le autorità e abbiamo presentato prima alla Camera dei deputati (la collega Schirò) e poi al Senato (Giacobbe e Porta) emendamenti legislativi per consentire il mantenimento della concessione sia delle detrazioni che degli assegni familiari a favore degli aventi diritto residenti all’estero al fine di correggere una colossale svista da parte del legislatore e soprattutto una evidente ingiustizia. I nostri tentativi però non sono andati a buon fine, anche perché - concludono Porta e Giacobbe - il decreto Sostegni ter, dove avevamo presentato i nostri emendamenti, non era provvisto delle sufficienti coperture finanziarie per questioni non originariamente attinenti alle materie trattate. È chiaro che il nostro impegno continuerà ad essere profuso per raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti: cioè informare Governo e Parlamento della gravità del problema che interessa migliaia di italiani residenti all’estero che hanno perso alcune importanti agevolazioni fiscali e previdenziali, e indurre Governo e Parlamento a trovare una soluzione giusta e adeguata al fine di salvaguardare i diritti sacrosanti e acquisiti dei nostri connazionali”. (red- 18 mar)

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