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Ucraina, Comites Romania: parola d’ordine solidarieta’

Ucraina, Comites Romania: parola d’ordine solidarieta’

Coordinamento e solidarietà.  Queste le parole d’ordine del Comites Romania, Comitato degli Italiani all'Estero per la Circoscrizione Consolare di Bucarest, per affrontare la crisi dei rifugiati provenienti dall’Ucraina. “Abbiamo subito trovato una sponda eccezionale nel Comites Polonia, con il quale abbiamo creato un punto telefonico comune dove tutti i cittadini, italiani ma anche ucraini, potessero chiamare per avere informazioni e bisogno” spiega a 9Colonne Gianni Calderone, presidente del Comitato. A collaborare con il Comites non sono stati solo i colleghi della circoscrizione di Varsavia: “Abbiamo risolto – aggiunge Calderone - tanti problemi legati all’accoglienza dei rifugiati grazie alla collaborazione con alcune associazioni italiane come la Croce Verde, la Croce Viola, l’associazione Futura e l’associazione Don Orione. Con quest’ultima abbiamo lavorato insieme per far arrivare dei tir carichi di aiuti umanitari; la prossima settimana poi, arriveranno 220 letti completi che saranno destinati ad alcuni centri dell’associazione al confine”. Una manifestazione di solidarietà, quella degli italiani in Romania, che non stupisce: “La comunità italiana – evidenzia il presidente - come sempre e da sempre si è distinta per essere pronta a dare una mano in qualsiasi modo. Oltre alle già citate, sono state diverse le associazioni italiane che si sono messe in moto per poter aiutare i rifugiati”. 

GLI ITALIANI IN ROMANIA E L'IMPEGNO DEL COMITES Tra gli obiettivi del Comites c’è quello di rafforzare i legami tra i connazionali. Come spiega Calderone, “questo è il primo Comitato in assoluto nella nazione, ed il nostro obiettivo primario è quello di radunare la comunità. Abbiamo avuto, fortunatamente, una risposta eccezionale, specialmente dai pensionati”. Tra i vari progetti dei consiglieri spicca pure una “mappatura della comunità italiana”, che negli ultimi anni è andata incontro a diversi mutamenti. “Negli anni ’90 – racconta il presidente del Comites a 9colonne - qui venivano principalmente imprenditori. Adesso sono diversi i lavoratori di mezza età o i pensionati che si sono trasferiti in Romania, dato il costo della vita più basso; penso che all’incirca il 50% degli italiani in questo stato siano attualmente dipendenti o pensionati”. Tra i pensionati italiani in Romania c’è anche chi incontra  difficoltà economiche e burocratiche. A loro va l’attenzione del Comitato: “Ci siamo guardati intorno – conclude Calderone – e abbiamo capito quali sono i problemi da affrontare. Grazie ai rapporti stretti con i patronati qui presenti, uno fra tutti Inas, stiamo cercando di dare una copertura su tutto il territorio per venire incontro ai bisogni reali dei pensionati e attivare una grande rete di solidarietà”. (28 mar - BIG ITALY / Par)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)