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Minori, Giannotta (Terres des Hommes): nostre proposte per difesa da violenza online

Roma, 10 mag – “Le nostre sono tutte proposte in linea con le previsioni del Digital services act, in particolare sono focalizzate tutte sul rendere possibile ed effettiva la tutela e la difesa della vittima”. Così a 9colonne Federica Giannotta, responsabile advocacy Terres des Hommes, a margine della presentazione al governo – rappresentato dalla ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti - da parte di Terres des Hommes di alcune proposte per una riforma normativa capace di rendere più efficace la difesa dei minorenni dalla violenza online, all’indomani dell’accordo politico sul Digital services act, una proposta legislativa della Commissione europea per modernizzare la Direttiva sul commercio elettronico in relazione ai contenuti illegali, alla pubblicità trasparente e alla disinformazione. Giannotta illustra poi nel dettaglio le proposte: “In primo luogo chiediamo che ci sia una norma che, modificando il Codice di procedura penale, permetta al giudice di pretendere obbligatoriamente tutti i dati identificativi del soggetto che si nasconde dietro al nickname, nel momento in cui si sta indagando su di lui. Questo è un elemento chiave, in quanto al momento è lasciato alla discrezionalità dei social collaborare o meno e non è più possibile accettare questo impunità”. “Il secondo elemento – prosegue - è quello che venga finalmente stabilito il luogo di commissione dell’illecito, quando viene perpetrato via social. Noi con una proposta di riforma all’articolo 6 del Codice penale chiediamo che sia individuato nel luogo di residenza della vittima. Lo stesso problema si pone con la competenza del tribunale: oggi questo crea molti problemi e dà il via al cosiddetto forum shopping, a seconda della maggiore o minore convenienza. Questo non va bene: noi proponiamo con una modifica del Codice di procedura penale che sia competente l’autorità che insiste nel luogo dove ha residenza la vittima, ancora una volta”. Altra proposta di Terres des Hommes, in linea perfettamente con il Digital services act, è “l’istituzione di un’autorità terza – spiega ancora la responsabile advocacy dell’associazione - con poteri residuali rispetto alle authority che già esistono, ma che abbia proprio l’obiettivo di intervenire repentinamente quando c’è un contenuto pericoloso per i nostri ragazzi, per esempio le challenge, potendo fare un bilanciamento tra il pericolo che il minore sta per correre e la libertà di espressione di colui che ha messo questa challenge online. Qui questa nuova authority potrebbe chiedere ai social network di rimuovere immediatamente, entro quarantotto ore pena sanzioni, il contenuto illecito. Questa authority avrebbe poi un mandato molto più ampio, come richiesto tra l’altro dalle avanguardie della legislazione europea, che come vediamo ad esempio nel Regno Unito stanno chiedendo che una authority terza possa pretendere dai social una due diligence molto ampia, con controlli e misure efficaci per tutelare soggetti a rischio come i minori” conclude Giannotta. (PO / Roc) ////

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