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All’IIC di New York il docufilm su Caruso finanziato dal Maeci

All’IIC di New York il docufilm su Caruso finanziato dal Maeci

È in programma domani – giovedì 9 giugno alle 20 – all’Istituto italiano di Cultura di New York (686 Park Avenue) la proiezione di “Enrico Caruso: the Greatest Singer in the World”, documentario diretto da Giuliana Muscio - studiosa del contributo degli artisti italiani al mondo dello spettacolo americano - e prodotto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).  A presentare il docufilm la stessa autrice e regista insieme a Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie della Farnesina. Il lavoro, attraverso materiali inediti, racconta la carriera americana di Caruso e la modernità del suo rapporto coi media, sottolineando il fondamentale contributo dei performers italiani nello sviluppo dell’industria dello spettacolo negli Stati Uniti.

IL FILM Il film realizzato da L’image per la regia di Muscio (montaggio Maurizio Ciato, voce Vasco Mirandola, colonna sonora Sergio Marchesini) in occasione del centenario della morte del tenore, racconta con materiali inediti la carriera americana di Enrico Caruso, uno degli esempi più eclatanti dell’apporto culturale partenopeo e italiano alla crescita teatrale, musicale e mediatica di una istituzione come il Metropolitan Opera House di New York e più in generale allo sviluppo dell’industria dello spettacolo americana. Questo documentario è stato  proiettato anche  in occasione della mostra “Enrico Caruso: Da Napoli a New York”, ospitata dal prestigioso Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

FOTO E DOCUMENTI Il documentario racconta l'esperienza americana di Enrico Caruso, con materiali rari e un nuovo approccio, capace di rivelare la modernità del suo rapporto con i media e di sottolineare i contributi fondamentali che i performer italiani hanno offerto allo sviluppo dell'industria dei media negli Stati Uniti. Il film utilizza foto e documenti provenienti dalla collezione donata da Dorothy Benjamin, moglie americana di Caruso, al Peabody Institute di Baltimora, dalla ricca collezione del Metropolitan Opera Archive, dal Museo Enrico Caruso di Villa Bellosguardo (Firenze) e dai filmati casalinghi girati della famiglia del direttore d'orchestra Giulio Setti, conservato alla Fondazione Ansaldo, oltre ai cinegiornali e al film muto Mio cugino (1918), recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna. Si concentra sulla sua esperienza americana consentendo di apprezzare il suo approccio innovativo ai media (stampa, industria musicale e cinema) e il ruolo che il suo successo ha avuto nel modificare l'immagine degli immigrati italiani negli Stati Uniti. (BIG ITALY / red – 8 giu)

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