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TURISMO DELLE RADICI

Le spiagge calabresi di Ricadi

Le spiagge calabresi di Ricadi

Adagiata alla base dell'altopiano del Monte Poro e incastonata tra il Golfo di Sant’Eufemia e quello di Gioia Tauro, Ricadi si estende fino alle rive della famosa spiaggia di Capo Vaticano. Oggi parte della provincia di Vibo Valentia, Ricadi è ricca di reperti archeologici che ne documentano l'importanza storica, legata al mare. Il suo territorio infatti è stato abitato fin dai tempi remoti, a partire dal periodo preistorico e precristiano, passando per greci, cartaginesi, romani, bizantini, arabi e normanni. Ognuno di questi popoli ha lasciato una traccia, come alcune delle torri costiere che facevano la guardia verso il mare aperto. Dipendente da Tropea fino al 1799, anno in cui venne riconosciuta l'indipendenza grazie all'intervento del generale francese Championnet, Ricadi fu un borgo di pescatori fino al boom turistico estivo verso Capo Vaticano, i fondali granitici di Formicoli frequentati dai sub e gli arenili candidi di Tono, Riaci e Grotticelle. Oltre a Capo Vaticano, infatti, la frastagliata e irregolare costa di Ricadi presenta numerosissime spiagge caratteristiche e uniche nella loro bellezza, come la Baia di Riaci con il suo Scoglio Grande o Giardinello con lo scoglio chiamato Ardito per la sua forma simile a quella di un fungo. E ancora le spiagge di Massara, Scalea, Passu du Gabbaturcu, Torre Marino, Praia i focu (che deve il suo nome ai fuochi che venivano accesi come punto di riferimento per i pescatori), Ficara e Santa Maria (chiamata così in onore della Madonna, a cui è dedicata una piccola chiesa sul lungomare). La scoperta del borgo continua con la Torre Marrana nella frazione di Brivadi, risalente al XIV secolo, che riceveva i segnali della vicina Torre Ruffa e li trasmetteva alle altre torri disposte lungo la costa. Di notevole interesse anche il Museo Civico di Ricadi, un "Museo Diffuso" tra le vie e nel territorio circostante, mediante una serie di allestimenti dislocati in varie aree e collegati tra di loro da percorsi concettuali: oltre alla biblioteca comunale, il museo si articola nelle 4 sezioni Museo archeologico e paleontologico (palazzo Fazzari), Museo antropologico e della civiltà contadina e della cultura immateriale (ex oleificio Marcello Sculco), Museo ed osservatorio del Mare (ex vedetta in Capo Vaticano) e Museo delle Torri (nel sito archeologico della Torre Marrana). Da vedere, infine, l'antico mulino ancora attivo nella frazione di Lampazzone, dall'aspetto settecentesco e ancora in grado di macinare grano, granturco e orzo con le sue mole. Ma Ricadi è una meta imperdibile anche per assaggiare i piatti tipici calabresi, custodi delle radici culturali locali. In primis la famosissima 'nduja, prodotto calabrese per antonomasia e ottimo condimento per i primi piatti, seguita dalla cipolla rossa DOP della vicina Tropea. Il momento migliore per provare questi sapori è la Festa Madonna delle Grazie, festa patronale di Ricadi che si svolge a inizio luglio. In conclusione, Ricadi saprà imprimere ricordi indimenticabili fatti di scenari romantici e rilassanti allo stesso tempo, perfetti da accompagnare a delle lunghe passeggiate al tramonto.

COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è quello di Lamezia Terme (46 km). Ricadi è servita da una propria stazione con treni a carattere regionale. In automobile da Roma: prendere A24, seguire A1/E45, A30 e A2 in direzione di SP 5 a Sant'Onofrio, uscire a S. Onofrio-Vibo V., prendere SS 606, SS 18 Tirrena Inferiore, SP 17 e SP 22 in direzione di Piazza Marconi a Ricadi.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere il borgo di Tropea. Per chi ama il "dark tourism", è da vedere la cittadina abbandonata di Papaglionti.

https://calabriastraordinaria.it/destinazioni/ricadi-le-spiagge-privilegiate-dagli-dei

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