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PD, BONACCINI: TROPPE
SCONFITTE, VIA I LEADER

“Va cambiato il gruppo dirigente del partito, che non vince elezioni da 10 anni. Stare all'opposizione ci farà bene” dice a Italia Oggi Stefano Bonaccini in corsa per la segreteria del Pd. “e spero faciliti questo ricambio. Non ne posso più di un partito i cui dirigenti si combattono tra loro, dove c'è la tendenza a parlare male gli uni degli altri e poi anche del partito. Trovo incredibile - sottolinea - che quasi nessun dirigente si sia candidato nel proprio collegio elettorale, mettendoci la faccia, andando a conquistare i voti. Sono scappati nei collegi sicuri. Ci sono dirigenti che non frequentano da anni piazze, bar, circoli e quindi hanno poi giustamente paura della prova del nove del proprio collegio”. Come può il Pd uscire da una situazione in cui da solo non va da nessuna parte e gli alleati mancano? “Sono convinto che si andrà a votare alla scadenza della legislatura, tra 5 anni, non prima (e spero con una nuova legge elettorale). E 5 anni in politica sono oggi un tempo in cui può succedere di tutto. Perciò il Pd deve innanzi tutto ritrovare una propria identità, poi ha il tempo per costruire attorno a questa identità una proposta di governo e verificare chi è disposto a marciare assieme”. Anche coi 5stelle? “Non si tratta oggi di dire sì o no. Vedremo. Però vorrei osservare che in molti Comuni governiamo assieme e senza tensioni, e a Ravenna hanno approvato il rigassificatore (mentre a Piombino è il centrodestra che lo sta boicottando”. “Non ho il timore che il Pd scompaia – dice ancora Bonaccini – ma che diventi irrilevante, che faccia la fine del partito socialista francese. Se non ci diamo una mossa finirà così. Bisogna cambiare il linguaggio perché se la gente non ci capisce è colpa nostra”. (30 NOV - deg)

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