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MULE’: DONZELLI DICA
COME HA AVUTO GLI ATTI

Il “caso Donzelli” scuote la maggioranza. Giorgio Mulè presiedeva la seduta incriminata in qualità di vicepresidente della Camera e, a “La Stampa”, ha spiegato cosa succederà ora: “Spetterà al Giurì d’onore stabilire se e quanto le espressioni di Donzelli siano andate fuori dal seminato. Non è una commissione a cui si ricorre spesso, a dimostrazione di quanto sia stata grave l’iniziativa di Donzelli, che ha sporcato un importante momento di condivisione nella lotta alla mafia”. Scuse necessarie in arrivo? “Beh, Donzelli ha fatto un processino, che non appartiene al mio modo di fare politica e allo stile di tutta Forza Italia. Ha usato metodi che non dovrebbero avere cittadinanza nella battaglia politica: se avesse avuto elementi per muovere accuse fondate ai colleghi del Pd, sarebbe dovuto andare in procura. Il riferimento ai contenuti del colloquio in carcere tra i deputati del Pd e Cospito, con il presunto ‘incoraggiamento alla battaglia’, è uno dei passaggi più gravi. Sono rimasto molto sorpreso dai dettagli precisi esposti da Donzelli, citando atti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, nella disponibilità unica del ministero della Giustizia. Trascrizioni di intercettazioni, anche molto recenti, di conversazioni tra detenuti al 41 bis. È materiale a cui è molto difficile avere accesso. Come ha fatto Donzelli a entrarne in possesso?”. Senza dimenticare, poi, che Donzelli è vicepresidente del Copasir: “Questo non c’entra. Ma sono davvero perplesso sul fatto che ci sia riuscito e mi dà molto fastidio che, una volta avuto accesso a questi dati riservati, li abbia usati per la lotta politica”. (1 feb - feb)

(© 9Colonne - citare la fonte)