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Il Chianti, ambasciatore del gusto italiano in Venezuela

Il Chianti, ambasciatore del gusto italiano in Venezuela

Si è conclusa questo mercoledì la seconda giornata del corso organizzato dal Consorzio del Vino Chianti in collaborazione con l'Associazione Venezuelana di Sommelier, per approfondire le conoscenze degli esperti locali nella produzione e degustazione di uno dei vini simbolo della produzione enogastronomica italiana. La Chianti Academy, un master professionale composto di quattro sessioni intensive, è sbarcata così per la prima volta a Caracas, con un grande successo di pubblico. “La prima tappa è stata davvero stupenda con un'alta partecipazione, con più di quaranta iscritti”, ci spiega Leo D'Addazio, fondatore dell'Associazione Venezuela di Sommeliers. “Tutti i partecipanti del corso sono già sommelier, alcuni si dedicano all'importazione di vini e tutti hanno già una base solida di conoscenze del mondo del vino. È un corso molto intenso, molto profondo, ed avendo questo tipo di pubblico la conoscenza non rimane negli aspetti più superficiali ma possiamo approfondire molto”. La seconda sessione del corso si terrà il 14 e 15 luglio nella sede dell'associazione, ma a Caracas stanno già pensando di proporre nuovamente il corso completo prima della fine dell'anno. “Il Chianti è sempre stato il vino più emblematico dell'Italia”, continua D'Addazio. “È forse il prodotto più conosciuto del vostro paese qui, alla pari delle grandi firme della moda o forse anche di più. Oggi in Venezuela, sebbene esista un lavoro molto forte dell'ambasciata nella promozione del made in Italy, dopo la ripresa del pandemia le principali importazioni di vino sono arrivate dalla Spagna, dal Cile e dall'Argentina. Molto ha a che fare con l'emigrazione venezuelana, che in Europa ha scelto principalmente la Spagna per motivi idiomatici e questo ha poi favorito l'espansione dei vini spagnoli nel nostro mercato. In ogni caso la cucina casalinga italiana è molto ben voluta da noi, e il Chianti è una sorta di simbolo di quella cucina tipica”.

Le lezioni durante la due giorni di marzo sono state tenute da Luca Alves, Wine Ambassador ed Event Manager del Consorzio Vino Chianti, intorno alla storia e produzione di circa 30 etichette, tra cui Chianti Annata, Chianti Superiore, Chianti Riserva e Vin Santo del Chianti. Una volta conclusa la seconda sessione di formazione, i partecipanti potranno ottenere il diploma di “Chianti Wine Expert”, concesso dal Consorzio. Ma i progetti per approfondire la relazione tra l'industria vitivinicola italiana e il Venezuela non si fermano qui. “La cucina italiana è molto apprezzata in Venezuela, e in futuro credo che ci sarà bisogno di continuare la strada intrapresa per appoggiare i ristoratori che offrono prodotti italiani o della cucina italiana”, conclude D'Addazio. “Qui, a differenza di altri paesi, il ristoratore italiano continua ad essere il padrone del suo ristorante italiano, cosa che non succede con i locali spagnoli ad esempio. Molti hanno abbandonato il paese e hanno ceduto le loro firme a imprenditori locali o di altre nazionalità. Gli italiani no. Loro sono i grandi ambasciatori del vino italiano in Venezuela”. (fel - 8 mar)

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