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direttore Paolo Pagliaro

Sal Da Vinci, “La fabbrica dei sogni” in tour

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Sal Da Vinci, “La fabbrica dei sogni” in tour

Dopo il grande successo di “Masaniello Revolution” Sal Da Vinci riporta in palcoscenico “La fabbrica dei sogni”, la sontuosa e romantica favola che si rifà ai musical americani in grande stile di cui, oltre che protagonista, è autore e regista (con Ciro Villano). La tournée iniziata i primi di marzo, toccherà Firenze (Teatro Verdi, 18-19 marzo), Bologna (Teatro Celebrazioni, 21-22 marzo), Milano (Lirico Giorgio Gaber, 23-25 marzo) e Torino (Teatro Alfieri, 27 marzo). Nella sua Napoli Sal Da Vinci sarà in scena dal 10 al 14 maggio al Teatro Diana. In un vecchio manicomio abbandonato, vivono un cantautore, la sua folle psichiatra e un gruppo di artisti, reietti e strampalati. L’artista però sogna un giorno di poter cantare in un teatro vero. Un agente di polizia municipale, incaricato di sgomberare l’edificio, si fa coinvolgere dal cantautore sognatore e dalla psichiatra pazza nel folle progetto di trasformare quella fatiscente casa di cura in un vero teatro. “La Fabbrica dei Sogni” – spiega Sal Da Vinci - è un ‘non luogo’ che realmente esiste. È un posto magico dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo; l’ultima roccaforte dei matti che vivono di sogni”. Quello proposto è uno spettacolo curato nei minimi dettagli, dalle luci agli abiti, ai brani e dalle voci di grandi interpreti. Al fianco di Sal Fatima Trotta. La direzione musicale e gli arrangiamenti sono a cura del maestro Adriano Pennino, le coreografie sono curate da Marcello e Mommo Sacchetta. Sal Da Vinci, inoltre, nello spettacolo, presenta al pubblico anche le canzoni del suo ultimo disco “Siamo gocce di mare”, a cui ha collaborato Renato Zero. Coreografie Marcello e Mommo Sacchetta. Direzione musicale e arrangiamenti Adriano Pennino. Con Sal Da Vinci, Fatima Trotta, Ciro Villano, Daniela Cenciotti, Ettore Massa, Carlo Caracciolo, Enzo Fischetti, Alfonsina Venosa. (red)

Ph. Francesco Fiengo Studios

A MILANO “AZUL” CON STEFANO ACCORSI
Stefano Accorsi, Direttore Artistico della Fondazione Teatro della Toscana, debutta con Azul - Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor, lo spettacolo scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca in scena fino al 26 marzo nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano (Via Vasari,15). Azul è uno spettacolo sospeso fra sogno e semplicità, fra amicizia, ironia, fragilità, passione, tifo, musica e colori. La storia si svolge in una città in cui il gioco del pallone è febbre, amore e passione. Quattro amici, interpretati da Stefano Accorsi, Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo, fanno i conti con le loro rispettive vite e, facendo affiorare ricordi, provano a ricostruire una serenità andata a pezzi. Nella loro semplicità, ad accomunarli è la passione folle per la squadra del cuore e infanzie fiabesche. Azul - Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor è una storia di gente semplice, unita da un'amicizia inossidabile che li aiuta ad affrontare la vita stringendosi in un abbraccio delirante e commovente. Gli spettatori saranno coinvolti in un viaggio emozionale attraverso i momenti di estasi, le sconfitte, le tragedie e le vittorie che i quattro amici hanno condiviso negli anni. Ci sono gioia, amarezza, ironia e tanta voglia di sorridere. Azul - Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor è prodotto dalla Nuovo Teatro, diretta da Marco Balsamo, in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana. (red)

LA COMMEDIA “BOEING BOEING” AL TIRSO DE MOLINA DI ROMA
Simone è un impenitente donnaiolo che vive a Roma ed ha escogitato un sistema infallibile per vivere con le sue tre fidanzate: Valeria, Federica e Jacqueline (tutte e tre hostess di tre compagnie aeree diverse). Tutto procede perfettamente grazie ad un collaudato sincronismo: all’arrivo della prima, la seconda è in partenza, mentre la terza è solo di passaggio. Ad aiutarlo ad affrontare con successo questo menage a quattro, c’è Olga, la sua fidata donna delle pulizie ucraina, pronta a cambiare foto e oggetti e ad organizzare menù diversi a seconda di chi tra le tre fidanzate si fermerà. Ma gli imprevisti sono dietro l’angolo: prima l’arrivo inaspettato di Roberto, un vecchio amico di Simone, un tipo sprovveduto e sognatore, che viene coinvolto-travolto dalla vita amorosa dell’amico; poi il concentrarsi nello stesso giorno di avvenimenti imprevisti come lo sciopero all’aeroporto di Fiumicino, i problemi tecnici al Boeing in partenza per Sidney ed infine il forte maltempo sopra i cieli di New York. Tutti questi imprevedibili accadimenti faranno saltare il perfetto “calendario romantico” di Simone, dando vita così ad un tourbillon di andirivieni delle tre fidanzate che finiranno per travolgere sia il nostro protagonista sia l’amico. Ma fortunatamente il vero amore trionfa sempre e così ogni tassello ritornerà magicamente al proprio posto. Tutto questo è "Boeing Boeing", spettacolo con Matteo Vacca e Marco Fiorni in scena fino al 2 aprile al Tirso de Molina, teatro comico di tradizione romana. "Boeing Boeing" è una commedia americana riadattata dalla compagnia di Matteo Vacca. In scena troveremo Claudia Ferri, Ramona Gargano, Elisa Pazi, Martina Zuccarello. Il teatro si trova a Roma in via Tirso 89. (red)

AL MANZONI DI ROMA “I MEZZALIRA - PANNI SPORCHI FRITTI IN CASA”
Un racconto tragicomico che ai toni brillanti della commedia all’italiana mescola le tinte fosche del giallo. Al Teatro Manzoni di Roma (Via Monte Zebio, 14 ) è la volta dello spettacolo I Mezzalira - panni sporchi fritti in casa, scritto da Agnese Fallongo e interpretato da Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e Adriano Evangelisti per la regia di Raffaele Latagliata, in scena fino a domenica 2 aprile. Un invito a guardare attraverso il buco della serratura di una casa “qualsiasi” per rintracciare il proprio personalissimo passato, per ricostruire la propria storia e quella della propria famiglia, non sempre perfetta. Il titolo I Mezzalira - panni sporchi fritti in casa nasce da un gioco linguistico che crea una fusione tra il celebre detto popolare “i panni sporchi si lavano in casa” e il concetto della “frittura” come simbolico spartiacque del binomio più antico della storia: quello tra servo e padrone, tra chi produce l’olio e chi lo possiede, tra chi può friggere tutti i giorni e chi non può friggere mai. Se è vero che la saggezza popolare insegna a mantenere celate le questioni familiari all'interno delle mura domestiche lontano da occhi indiscreti, è altrettanto vero che quelle mura non sempre bastano a contenere i segreti, i tabù e i non detti della famiglia Mezzalira, protagonista del racconto, che, proprio come l’olio delle olive che raccoglie, scivola in una spirale di infausti accadimenti che la indurranno, inevitabilmente, a scendere a patti col mondo esterno. Il tutto visto e raccontato da Giovanni Battista Mezzalira detto “Petrusino”, il più piccolo della famiglia che, una volta adulto, traccerà un vero e proprio arco della sua esistenza, in un caleidoscopio di ricordi che attraverseranno una vita intera, una vita fatta di luci, ombre e colpi di scena all’interno del medesimo focolare domestico. Petrusino sarà costretto a fare i conti con i fantasmi del passato per poter scendere a patti con il presente, scoprendo di non essere stato il solo a custodire un segreto. Il duo artistico Agnese&Tiziano nasce dall'incontro tra Agnese Fallongo, attrice-cantante e autrice teatrale di spiccato talento, e Tiziano Caputo, attore-cantante e musicista poli-strumentista. Insieme iniziano un percorso in teatro che li porta a distinguersi nel panorama nazionale per le straordinarie doti di interpreti poliedrici e virtuosistici. Ma è grazie alla collaborazione con i due registi Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata che si realizza quel sodalizio artistico che porta alla nascita della “Trilogia degli ultimi”, composta dagli spettacoli: “Letizia va alla guerra - la suora, la sposa e la puttana”, “...Fino alle stelle! - scalata in musica lungo lo stivale” e “I Mezzalira - panni sporchi fritti in casa”, con i quali ottengono un unanime consenso di critica e di pubblico. L'elemento che contraddistingue la ricerca di questo collettivo artistico, e che ne delinea maggiormente la poetica, è quello di sfiorare il presente attraverso il passato. Raccontare, cioè, le “storie dei nostri nonni”, delle generazioni che ci hanno preceduti, per riuscire a comprendere meglio il momento presente: Non saprai mai dove vai se non sai da dove vieni. Per aderire a questo tipo di contenuto, si è scelto di utilizzare un codice teatrale che attinge al “teatro di narrazione” rielaborandolo, però, in chiave estremamente moderna e originale. L’obiettivo è quello di dare voce alle persone “comuni”, a “gli ultimi”, appunto, quelli rimasti nell’ombra durante alcune delle vicende più significative della nostra penisola. Le musiche originali sono di Tiziano Caputo, le scenografie di Andrea Coppi e i costumi di Daniele Gelsi. Distribuzione PigrecoDelta. (red)

ANCONA, “SEAGULL DREAMS” CON PAMELA VILLORESI
Al Teatro delle Muse di Ancona fino al 19 marzo è in scena Seagull Dreams tratto da Il Gabbiano di Cechov con Pamela Villoresi, scritto e diretto da Irina Brook, traduzione e collaborazione artistica Alessandro Anglani, aiuto regia Valentina Enea. Sul palco con Pamela Villoresi troveremo Geoffrey Carey e, ancora, Giuseppe Bongiorno, Emanuele Del Castillo, Monica Granatelli, Giorgia Indelicato, Giuseppe Randazzo e con la partecipazione in video di Miguel Gobbo Diaz. Irina Brook ha avuto in sorte di essere figlia di Peter Brook e di Natasha Parry, vale a dire di uno degli innovatori del teatro del Novecento e di una delle grandi attrici che hanno incarnato la sua tradizione. In questo spettacolo, la regista inglese intreccia la propria biografia di figlia d’arte con le “visioni” de Il gabbiano di Anton Čechov, struggente meditazione sul teatro, sull’arte e sulla vita. I temi e le atmosfere del teatro checoviano riaffiorano dal vissuto personale della regista, i cui genitori erano di origini lettoni-russe: la malinconia per un’epoca che tramonta e la tensione verso qualcosa che deve ancora nascere. Pamela Villoresi e Geoffrey Carey sono i protagonisti di questa intensa ed emozionate riflessione sul teatro, inteso come laboratorio dei sentimenti e della vita che mira a indicare una possibile nuova direzione alle nuove generazioni. Scene e costumi sono di Irina Brook, luci Antonio Esposito, produzione Teatro Biondo Palermo in collaborazione con Dream New World – Cie Irina Brook. (red)

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