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direttore Paolo Pagliaro

Viaggio-inchiesta di Lo Verso nel 'quadrilatero della morte'

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Viaggio-inchiesta di Lo Verso nel 'quadrilatero della morte'

"Il mare colore veleno. Indagine su uno dei più grandi disastri ambientali del paese" di Fabio Lo Verso (Fazi editore, Collana Le Terre, 18 euro)  arriva in libreria martedì 30 maggio. Si tratta di uno straordinario viaggio-inchiesta tra Augusta e Siracusa, lungo la costa più inquinata della Sicilia, dove la popolazione convive da mezzo secolo con i veleni di un gigantesco polo petrolchimico. Un reportage narrativo crudo e dolente sul disastro ambientale meno conosciuto d’Italia ma fra i più antichi e profondi.  “Il quadrilatero della morte”. Così è stato ribattezzato il tratto della costa siciliana tra Augusta e Siracusa – nel dopoguerra «il più bel posto della Sicilia» secondo lo scrittore Tomasi di Lampedusa – dove ha sede il più grande polo petrolchimico d’Italia, il secondo in Europa, un Moloch che produce il 37% del PIL della regione: tre impianti di raffinazione petrolifera, due stabilimenti chimici, tre centrali elettriche, un cementificio, due fabbriche di gas industriale e decine di aziende dell’indotto. In questi trenta chilometri di territorio dove fabbriche, cisterne e ciminiere si estendono a macchia d’olio sfigurando il paesaggio, ormai da mezzo secolo si consuma un disastro ambientale di proporzioni incalcolabili. Veleni industriali di ogni tipo – mercurio, piombo, idrocarburi, arsenico, benzene, biossido di zolfo e diossine – hanno contaminato il mare, la terra, l’aria e le falde acquifere, e sono entrati nelle case per mietere vittime, tra caduti sul lavoro, morti per tumore e malformazioni congenite nei neonati. Una tragedia colossale e silenziosa che assume le tinte dell’assurdo, allorché si scontra con l’immobilismo e la corruttela delle istituzioni, con bonifiche abortite e indagini insabbiate e con il cosiddetto “ricatto occupazionale”, che porta taluni ad affermare che sia «meglio morire di cancro che di fame». Il mare colore veleno è un lucido e appassionante reportage dai quattro comuni dello sciagurato quadrilatero: dalla città di Augusta al borgo di Melilli, da quello di Priolo Gargallo al capoluogo Siracusa. Qui dove il miraggio industriale si è dissolto in una lunga agonia sanitaria, economica e sociale, Fabio Lo Verso ha raccolto le testimonianze di attivisti, ex operai, sindaci, politici, procuratori, esponenti della comunità scientifica e difensori dell’industria, ma anche gente comune, famiglie colpite da gravissimi lutti, i cui sentimenti oscillano tra rabbia, paura e rassegnazione. Il mare colore veleno è un libro-denuncia urgente e dirompente che fa finalmente luce sui retroscena, i risvolti e le possibili soluzioni di una vicenda drammatica di cui si è colpevolmente parlato troppo poco e che rischia di inghiottire, come un buco nero, il futuro di un territorio e dei suoi abitanti. Le fotografie del libro sono di Alberto Campi, la prefazione di Enrico Bellavia, postfazione di Alessandro Bratti. (red / Gil)

“IL RE DELLA MEMORIA”: MASSIMO COTTO DEBUTTA NELLA NARRATIVA   

 

Il giornalista musicale Massimo Cotto, padre del “libro intervista”, autore televisivo e voce di Virgin Radio, è vincitore della nuova edizione del Premio Selezione Bancarella. Dopo la pubblicazione di oltre 70 libri di musica, Cotto ha esordito nella narrativa con il romanzo “Il Re della Memoria” (Gallucci editore), un noir che sorprende i lettori con il suo ritmo serrato e intrecci complessi che lasciano con il fiato sospeso.

 

IL LIBRO. Sono trascorsi vent’anni dalla tragica notte che ha cambiato per sempre le vite di Ariel e Linda. Lei è una donna affascinante e complicata che torna e riporta alla luce quel passato. Lui è un uomo poco più che trentenne, misterioso, con alle spalle molto dolore. E nel suo presente c’è un’altra donna, Astrid, a cui non può e non sa rinunciare. Quando ciò che credevano di avere sepolto ricomincia a tormentarli, la fragile sicurezza di Ariel e Linda si sgretola. Riusciranno a liberarsi di quello che non hanno mai dimenticato? Pensavano davvero che le ferite potessero rimarginarsi? Certi ricordi possono anche uccidere.

L’AUTORE. Massimo Cotto (Asti, 1962) è uno dei più noti disc jockey e giornalisti italiani, conduttore di Rock & Talk ogni mattina su Virgin Radio. Nella sua lunga carriera ha conosciuto da vicino tutte le leggende del rock, da Paul McCartney a Mick Jagger, da Leonard Cohen a Madonna. È anche scrit­tore (tra gli ultimi titoli, in ordine di tem­po, È andata così, con Luciano Ligabue, e Rock is the answer), autore televisivo (ha collaborato con il Festival di Sanremo), in­terprete di spettacoli (Chelsea Hotel, Rock Bazar, Decamerock) e, dal 2021, Ufficiale della Repubblica Italiana per la sua attività “sempre caratterizzata da una particolare attenzione al sociale”.

 

"IL PRINCIPE PICCOLO", LORENZO LAVIA PRESENTA LIBRO AL TEATRO OFF DI ROMA  

Lunedì 29 maggio, presso il Teatro Off-Off, Lorenzo Lavia presenta il suo libro "Il principe piccolo", edito da People in collaborazione con Resq – People Saving People. Un racconto illustrato per bambini (e per genitori) che segna il debutto alla scrittura di Lorenzo Lavia, stimato attore e regista. Dalle ore 19.00, presso il teatro di Via Giulia 20, a Roma, interverranno Giuseppe Civati, Olivia Sermonti e l'autore Lorenzo Lavia. Modera l'incontro il conduttore Pino Strabioli. Le letture di brani scelti dal libro saranno di Gabriele Lavia.

LA TRAMA. Artemis, un astronauta africano di appena undici anni, sbarca sulla Luna. I primi passi incerti, un paesaggio inedito, l’assenza di gravità. Un grande passo per l’umanità. Di fronte ai suoi occhi, nascosti dal casco, una visione straordinaria: un abitante della galassia, come quelli che si vedono nei cartoni animati o che vengono raccontati dalle favole. Sarebbe una storia come tante, ambientata su un altro pianeta, se non fosse che ha un finale a sorpresa. Il bambino Artemis, che sogna di diventare un astronauta, non lo fa dal caldo del suo letto, tra le braccia di mamma e papà: il suo sogno arriva da molto lontano e ha tutta la forza della disperazione di chi – per salvarlo da morte certa – gli ha fatto affrontare un lungo viaggio in mare. E se sulla Luna è spaesato di fronte alle miriadi di proposte che gli fanno gli alieni, in mezzo al mare si aggrappa all’unica parola che sa dire in italiano: “acqua”. Quella che non beve da giorni, quella che lo stava inghiottendo lasciandolo bambino per sempre, se non fosse intervenuto un volontario a salvarlo. Proprio quel volontario che, nella favola, ha le stesse fattezze del suo amico alieno. Una storia tristemente attuale ed universale, in cui l’autore ha voluto evitare qualsiasi retorica, concentrandosi solo sul bello che tutti noi, in qualsiasi circostanza, dovremmo riuscire ad intravedere, almeno nei nostri sogni.

 

 

ERIC GOBETTI RACCONTA I CARNEFICI DEL DUCE

Non tutti gli italiani sono stati ‘brava gente’. Anzi a migliaia – in Libia, in Etiopia, in Grecia, in Jugoslavia – furono artefici di atrocità e crimini di guerra orribili. Chi furono ‘i volenterosi carnefici di Mussolini’? Da dove venivano? E quali erano le loro motivazioni? Li racconta Eric Gobetti in “I carnefici del Duce”, pubblicato da Laterza. In Italia i crimini di guerra commessi all’estero negli anni del fascismo costituiscono un trauma rimosso, mai affrontato. Non stiamo parlando di eventi isolati, ma di crimini diffusi e reiterati: rappresaglie, fucilazioni di ostaggi, impiccagioni, uso di armi chimiche, campi di concentramento, stragi di civili che hanno devastato intere regioni, in Africa e in Europa, per più di vent’anni. Questo libro ricostruisce la vita e le storie di alcuni degli uomini che hanno ordinato, condotto o partecipato fattivamente a quelle brutali violenze: giovani e meno giovani, generali e soldati, fascisti e non, in tanti hanno contribuito a quell’inferno. L’hanno fatto per convenienza o per scelta ideologica? Erano fascisti convinti o soldati che eseguivano gli ordini? O furono, come nel caso tedesco, uomini comuni, ‘buoni italiani’, che scelsero l’orrore per interesse o perché convinti di operare per il bene della patria?

L’AUTORE. Eric Gobetti è uno storico freelance, studioso di fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento. Autore dei documentari Partizani e Sarajevo Rewind e di diverse monografie, è esperto in divulgazione storica e politiche della memoria. Per Laterza ha pubblicato Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) (2013), nella serie “Fact Checking”, E allora le foibe? (2021) e I carnefici del Duce (2023).

 

 

 

“IL POLO ESCLUSO”: IL SAGGIO SUL MSI DI PIERO IGNAZI DI NUOVO IN LIBRERIA      

Piero Ignazi, ri-pubblicato dal Mulino, racconta “Il polo escluso. La fiamma che non si spegne: da Almirante a Meloni”. “L’autore è estraneo al nostro percorso politico-culturale, ma questo non gli impedisce, anzi forse lo aiuta a rompere i vecchi schemi e a fornire un lavoro completo e organico” si legge in una recensione uscita sul Secolo d’Italia nel 1989. Alla fine degli anni Ottanta, quando venne pubblicata la prima edizione de II Polo Escluso, il Msi era un partito marginale, quasi un reperto archeologico, cementato da un’inestricabile nostalgia; ora il suo erede diretto, Fratelli d’Italia, è al centro della politica italiana. Cosa è accaduto in questi trent’anni per portare quel mondo dall’irrilevanza al potere? Questo volume, oltre a riproporre la prima, ancora insuperata, analisi del Msi, ci conduce lungo gli eventi del trentennio successivo. Si sofferma sulle svolte ideologiche più o meno convinte intraprese negli anni Novanta, sulle lacerazioni del decennio successivo culminato con l’uccisione politica del leader, Gianfranco Fini, che non accettava, diversamente dai suoi ex sodali, l’egemonia del populismo berlusconiano dopo la diluizione di An in Pdl, e infine sull’ingresso in scena di Fratelli d’Italia. Pur con le sue numerose varianti c’è tuttora un mondo riconoscibile in quel passato, nei suoi riferimenti culturali e nei simboli che non tramontano. La fiamma non si è mai spenta.

L’AUTORE.  Piero Ignazi è professore Alma Mater dell’Università di Bologna e Chercheur associé presso il Cevipof di Parigi. Tra le pubblicazioni più recenti ricordiamo «Partito e democrazia. L’incerto percorso della legittimazione dei partiti» (2019) e «Elezioni e partiti nell’Italia repubblicana» (con E. Risso e S. Wellhofer, 2022). È stato direttore de «il Mulino» e, attualmente, è editorialista del «Domani».

 

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