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Salvaguardare principi Basaglia, da Pd una proposta di legge sulla 108

Roma, 27 giu - Non una "revisione" della legge Basaglia, bensì "l’adeguamento dei suoi principi ai cambiamenti intervenuti salvaguardando alcuni principi fondamentali": perché "salute mentale non significa pericolosità sociale e necessità di servizi e di assistenza capillare a livello territoriale". Così Debora Serracchiani, deputata del Partito democratico, introduce il disegno di legge, già presentato nel 2017 a firma di Nerina Dirindin e Luigi Manconi, e riproposto nell’ultima legislatura da Elena Carnevali e dalla senatrice Paola Boldrini, pensato per dare piena attuazione su tutto il territorio della penisola alla legge 180, del 1978. Un lavoro "svolto da associazioni ed esperti”, sottolinea Serracchiani in conferenza stampa, e tra questi il Forum Salute Mentale, che ripropone l’attuazione in tutto il territorio nazionali di strumenti adeguati come in diversi dipartimenti di salute mentale già avviene, ma ancora a macchia di leopardo, e con il rischio di un ulteriore aggravarsi delle disparità sotto l'ombra delle autonomie differenziate Per rivalutare soprattutto il ruolo delle persone con esperienza. Un aggiornamento di quella legge fondamentale, spiegano Serracchiani e il senatore Filippo Sensi "per richiamare i servizi, i dipartimenti, le regioni, la magistratura a vigilare sull’attuazione delle misure di sicurezza, individuando concretamente livelli di assistenza, percorsi di cura, prevedendo l’operatività dei servizi sul territorio per 24 ore al giorno, mettendo sempre al centro la persona e i suoi bisogni".
Riportando così l'applicazione della legge nell’ambito dei principi del piano d’azione della salute mentale dell’OMS, come della Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità. "Insomma, un ddl “distonico” rispetto a quello che sta accadendo, che disegna una certa idea di mondo che ci piace. Rimettendo al centro la partecipazione a livello locale, perché dove manca la partecipazione i servizi sono scadenti. E le tristi cronache con protagoniste persone malamente seguite, quando non seguite per niente, ne sono il tremendo ricasco". Al punto che Serracchiani ha sottolineato l'importanza di rivedere il tema della salute mentale nelle carceri "con grande attenzione e interventi immediati". Per Carla Ferrari Aggradi, del Forum Salute Mentale, è molto importante che si ritorni a parlare di salute mentale, un inizio intorno al quale ritrovarci. Il lavoro fatto dalla 180 ha ribaltato la cultura sulla salute mentale e sulla psichiatria, ma tutta questa cultura nelle nostro università non c'è ed è stata cancellata". Un lavoro scomparso che fa sì che "è nostro dovere riportarla alla luce, perché parliamo di un cuneo culturale che si innesta tra salute e giustizia, significa parlare delle vite delle persone".
(PO / Sis)

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