Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LIGABUE: SOLO INSIEME
POSSIAMO SALVARCI

Il “noi” nel titolo del suo nuovo album “Dedicato a noi”, in uscita venerdì? Nel suo primo album “Non è tempo per noi lo usavo per condividere la sensazione di sentirsi fuori dai giochi. Pure oggi mi sento fuori moda e fuori posto come tanti, ma anche convinto della necessità di stare tutti dalla stessa parte per affrontare le storture dei tempi”. Lo afferma Ligabue in una intervista al Quotidiano Nazionale. Nel tour del 2000 suo figlio Lorenzo Lenny si aggirava per la prima volta nei camerini del padre. Ora quel bambino, ormai venticinquenne, è il batterista titolare di questo album... “Non è stata una scelta mia, ma di Barbacci (il produttore, ndr). Mi ha detto che, secondo lui, Lenny era quello giusto per l’album carezzando da un lato il mio orgoglio di papà, ma mettendomi addosso un po’ d’agitazione. Alla fine, è andata bene. Ci abbiamo messo tanto a fare questo album e tutto il tempo passato insieme ha permesso a Lenny di conoscermi meglio dal punto di vista professionale, con ricadute, credo, pure sul nostro rapporto padre-figlio. Più di così non avrei potuto chiedere”. Inoltre del suo produttore dice: “A me serviva un suono in cui potermi riconoscere e Barbacci me l’ha dato. Un album di chitarre in un momento in cui le chitarre nei dischi non è che godano grande fortuna. Diciamo, quindi, un album costruito ostinatamente sul suono che ci piace”. Roma è al centro del brano Una canzone senza tempo… “Non riesco a non amare questo paese. E la cosa che mi tiene ancorato è la bellezza. Il fidanzato di mia figlia Linda (in famiglia tutti i nomi iniziano con la ‘L’ per ché nonno Marcello, partigiano, era convinto che quella lettera portasse fortuna, ndr) è di Baltimora e sono felicissimo di portarlo alla scoperta del paese più bello del mondo. E nonostante tutte le sue disfunzioni, Roma rimane una delle città senza tempo, sospesa”. Sanremo? “Una volta o l’altra ci tornerò, perché l’ultima volta ho provato a giocare la carta dell’autoironia, ma ‘non mi sono espresso al meglio’. Con l’idea di strappare un sorriso prendendomi in giro, assieme agli autori abbiamo messo in piedi una gag simile a quella che Will Smith s’era giocato al Tonight Show di Jimmy Fallon qualche tempo prima: ovvero una serie di incursioni spiritose, una più esagerata dell’altra. Solo che lui è un attore, io no. E la gente non ha riso. Quindi spero di tornare in Riviera per regalare al pubblico dell’Ariston la più classica delle esibizioni”. (19 set – redm)

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