Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Guerre, vince
la disinformazione

di Paolo Pagliaro

La quantità di immagini che si sono riversate sui nostri schermi nelle ore immediatamente successive all’offensiva al confine della striscia di Gaza ha pochi precedenti nella storia dei media. Peccato che molte di quelle immagini fossero false. Il controllo dell’informazione e della disinformazione svolge da sempre un ruolo cruciale nelle guerre, ma negli ultimi anni – complice la tecnologia – la disinformazione sta prendendo il sopravvento. E’ impressionante la casistica proposta da Giacomo Natali sul portale della Treccani. Hanno avuto centinaia di migliaia di visualizzazioni, ad esempio, i video che mostravano l’abbattimento di elicotteri israeliani da parte di Hamas e quelli su una nuova ondata di razzi verso Israele. Ma entrambi erano in realtà filmati tratti dal videogioco di simulazione militare Arma 3. Una situazione che già si era vista durante la guerra in Ucraina, con addirittura il caso di un ministro della Difesa e di un generale impegnati a dibattere in diretta sul principale canale televisivo rumeno, senza che nessuno dei due si accorgesse che in realtà anche in quel caso stavano commentando un videogioco.
Scrive Arianna Ciccone, fondatrice del sito Valigia Blu e del Festival internazionale di giornalismo – che non condividere le prime versioni di una notizia diventa un atto di cura e rispetto verso i fatti, verso le persone coinvolte in prima persona, verso le comunità che frequentiamo nei mondi digitali.
Professione Reporter, un altro sito attento ai doveri di chi scrive e ai diritti di chi legge, dedica molto attenzione al dibattito sulle fake news in corso nei grandi giornali americani, con il New York Times che chiede scusa ai lettori per aver pubblicato notizie non verificate sulle responsabilità della carneficina nell’ospedale di Gaza. Se succede in America, prima o poi accadrà anche in Italia.

(© 9Colonne - citare la fonte)