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PREMIERATO, URBANI: POTERI DEL COLLE RIDOTTI

Sul premierato “la proposta al momento non è che uno scheletro, una formula grezza che non credo abbia futuro, non in questa forma. La riforma dello Stato è un tema importantissimo e delicato, da maneggiare con cura. Scelte come questa, per funzionare, devono essere condivise”, “è evidente che così si riducono i poteri del presidente della Repubblica. Bisogna discuterne. E invece non se ne parla, si dice che non sarà un problema, mentre rispondere così non è che una rimozione del problema”. Lo afferma Giuliano Urbani, politico e politologo, già ministro, tra i fondatori di Forza Italia, 86 anni, gran parte dei quali dedicati a studiare e analizzare i partiti e le istituzioni, in una intervista al Corriere della Sera. “Sono scettico sui risultati perché manca e non si ricerca un’idea di Polis. I greci litigavano su tutto, ma sulle questioni fondamentali si univano. O se preferisce servirebbe il right or wrong my country , giusto o sbagliato è il mio Paese, caro alla tradizione americana. Se non ci si parla si parte male. E anche se si arriva da qualche parte con una prova di forza, poi la riforma va attuata: è lì che si inciampa”. E del premio di maggioranza dice: “Questa è la bomba atomica. Io penso che in qualche forma andrebbe previsto, ma non è uno scoglio da poco. È evidente che sulle regole del gioco sia necessario un accordo”. (redm)

(© 9Colonne - citare la fonte)
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