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Insurtech, il futuro dei servizi assicurativi

"È fondamentale sottolineare che la trasformazione dei prodotti assicurativi in servizi consente di sviluppare modelli di prezzo non direttamente correlati a fatti tecnici. L'utilizzo di dati tecnologici per la trasformazione in modelli di prezzo, accettati sia dal mercato che dalle compagnie e dai clienti, è un passo importante verso la creazione di un ecosistema di servizi. La tecnologia deve essere trasformata in un prodotto, seguendo logiche specifiche, e deve essere accettata dal mercato". E' quanto ha dichiarato Gabriele Ratti, CEO del Gruppo Moov, all'evento Campo Largo, focalizzato quest'anno sull'Insurtech, l'utilizzo della tecnologia nel settore delle coperture assicurative automobilistiche, tenutosi a Palazzo Rospigliosi e organizzato da Fleet Mobility. "Nel nostro caso, con Moov e Flee adottiamo il pay per use - ha spiegato Ratti - una scelta che tiene conto di una serie di informazioni, ma non limitata a queste. Questo modello rappresenta la soluzione più semplice per il mercato: pagare in base all'utilizzo effettivo. E ciò ci consente di identificare target e cluster di clientela a cui offriamo un servizio personalizzato".

"Le altre informazioni tecnologiche - ha proseguito il CEO del Gruppo Moov - diventano per noi un valore aggiunto: innanzitutto, attraverso un modello di rewarding basato sui comportamenti che intendiamo premiare con incentivi, che non si limitano al prezzo ma si indirizzano in altre direzioni. Creiamo un modello di pricing semplice e promuoviamo comportamenti virtuosi. In secondo luogo, l'impiego della tecnologia si orienta verso altri cluster, con un focus sui processi che, sebbene invisibili al cliente, contribuiscono a migliorare i nostri servizi di assistenza, gestione dei sinistri e manutenzione - ha concluso Ratti - offrendo al cliente un ecosistema produttivo migliore rispetto ad altri".

COLLABORAZIONE AI-FATTORE UMANO E' ELEMENTO DI SUCCESSO

"C'è un paper interessante che affronta il tema dell'AI – prosegue Ratti, parlando di intelligenza artificiale applicata al settore mobilità e assicurazioni - introducendo il concetto di intelligenza collettiva, che comprende sia uomini che macchine. In questo momento, in cui l'AI è ancora embrionale, l'intelligenza collettiva punta a far convivere l'intelligenza umana e quella delle macchine: per fare business è necessario comprendere cosa fanno bene entrambi i gruppi". "Prendiamo, ad esempio, i chatbot, come suggerisce il termine stesso: possono essere totalmente automatici o assistiti da operatori - spiega Ratti - La conclusione è che i chatbot di maggior successo sono quelli che sanno integrare efficacemente entrambe le intelligenze, lasciando alla macchina il compito del recupero rapido delle informazioni mentre l'interazione con l'utente è gestita dall'uomo. Le caratteristiche principali - aggiunge il CEO del Gruppo Moov - includono la capacità di intervenire sovrapponendo l'azione umana a quella della macchina e la possibilità di assumere il ruolo della macchina, prendendo il comando dell'interazione. Anche nel campo assicurativo è importante unire uomini e macchine".

(© 9Colonne - citare la fonte)