“L'Ucraina ha necessità urgenti: qualsiasi ritardo nel fornirle sostegno avrà conseguenze sul campo di battaglia mentre noi staremo a discutere”. Così questa mattina il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, incontrando i giornalisti prima del vertice con i rappresentanti dei paesi dell’Alleanza a Bruxelles. Stoltenberg ha sottolineato quindi la necessità di “modificare le dinamiche del nostro sostegno” in modo da “garantire all’Ucraina un’assistenza di sicurezza affidabile e programmata a lungo termine, così che Kiev debba fare meno affidamento sui contributi volontari e più sugli impegni della Nato, meno sulle offerte a breve termine e più sugli impegni pluriennali. Pertanto, i ministri discuteranno di come la Nato potrebbe assumersi maggiori responsabilità nel coordinamento dell’equipaggiamento militare e dell’addestramento per l’Ucraina, ancorando tutto ciò all’interno di un solido quadro” operativo all’interno delle strutture dell’Alleanza atlantica. “Discuteremo anche un impegno finanziario pluriennale per sostenere il nostro sostegno” ha aggiunto Stoltenberg per il quale “Questa riunione ministeriale porrà le basi per raggiungere il consenso su questi temi in vista del vertice di Washington”.
Da parte sua, giungendo alla riunione dei ministri della Nato, il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha esortato gli alleati ad aumentare le spese per la difesa. “La cosa più importante che possiamo fare per garantire che questa alleanza continui a crescere e a rafforzarsi – ha detto Cameron – è garantire che tutti noi si spenda oltre il 2% del nostro PIL nella difesa. Molti altri paesi lo stanno facendo, ma abbiamo bisogno che tutti i membri lo facciano”.
Interrogato su un possibile fondo della Nato di 100 miliardi di euro per l’Ucraina, il ministro degli Esteri polacco, Radek Sikorski, non ha voluto esprimere una risposta diretta, limitandosi a dichiarare che Varsavia “sostiene gli sforzi del segretario generale”. La Polonia è uno dei paesi che maggiormente sta puntando sul rafforzamento delle proprie capacità militari per le quali ha stanziato addirittura il 4% del proprio prodotto interno lordo. Del fondo ha parlato anche Il ministro degli Esteri belga Aja Labib: “il Segretario generale della Nato – ha spiegato – ha proposto di stanziare 100 miliardi per cinque anni. Discuteremo fino a che punto tale proposta potrà essere attuata”. Le decisioni in merito, ha sottolineato però Labib, verranno nel caso prese nel vertice di luglio.
Intanto, in un post su X, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a sottolineare l’urgenza della fornitura dei mezzi di difesa aerea. Riferendosi agli incessanti attacchi missilistici di Mosca, il presidente ha dichiarato che “il terrore sta devastando città e villaggi in tutta l’Ucraina, e la Russia è particolarmente implacabile nel bombardare le zone di frontiera e di prima linea. “Nulla di tutto ciò sarà possibile quando l’Ucraina riceverà sistemi di difesa aerea affidabili in grado di salvare vite umane e ripristinare la sicurezza nelle nostre città. I Patriot nelle mani degli ucraini hanno dimostrato che tutte le forme di terrore russo possono essere sconfitte”.
Da parte sua la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che “nei rapporti con la Russia, il blocco occidentale è tornato ai livelli della Guerra Fredda”. (3 APR - deg)
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