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Violenza donne, Semenzato presenta corto “La Preda”: denuncia fondamentale

Roma, 16 apr - Si chiama “La preda” ed è un cortometraggio che, in pochi minuti, mostra mirabilmente come un incontro apparentemente piacevole possa trasformarsi, per la donna, in un incubo di violenza. E come, attraverso un mirabile colpo di scena, la denuncia della violenza, o del semplice tentativo, rappresenti lo strumento fondamentale di difesa. Alla presenza della produttrice e attrice protagonista, Alessandra Relmi, e del regista, Pierluigi Di Lallo, il corto è stato presentato alla Camera, a un pubblico di giovani studenti di giurisprudenza, su iniziativa di Martina Semenzato, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere: un’opera, spiega, “in cui si parla di stupro e di droga dello stupro, ma con una narrazione inedita, e un finale nel finale: ma il tema che rimane fondamentale è il valore della denuncia a tutti i livelli: nel momento in cui immediatamente si palesa la violenza, nel momento in cui siamo vittime. E quindi è fondamentale creare una rete, creare nuovi linguaggi contro la violenza di genere”. Di Lallo spiega che l’idea cinematografica del doppio ribaltamento “viene dalla forza della donna, che emergenza man mano che scrivevo la sceneggiatura” che nello script riesce a mettere sotto scacco l’aggressore. Il progetto che c’è dietro “La preda” non si limita alla sensibilizzazione attraverso l’audio-video, ma ha anche un aspetto formativo vero e proprio, con una borsa di studio dedicata a Giulia Cecchettin, la cui vicenda la scorsa estate ha commosso l’Italia intera: la produttrice e attrice Relmi racconta che “volevamo che questo film potesse essere un volano per poter fare del bene, anche concretamente e non solo mettendo in allerta e raccontando la violenza: dato che il cortometraggio è stato presentato proprio il giorno in cui Giulia si sarebbe dovuta laureare alla facoltà di ingegneria biomedica, abbiamo deciso di istituire una borsa di studio a suo nome. Abbiamo raccolto dei fondi tramite l'associazione, adesso la consegneremo a una ragazza per permettergli di proseguire i suoi studi e soprattutto per valorizzare l'importanza della formazione, dell'indipendenza che sono delle chiavi fondamentali anche per affrontare la violenza”. Ricorda Semenzato che “noi lavoriamo sulla prevenzione, che passa necessariamente attraverso la sensibilizzazione: abbiamo proposto il film a tantissime ragazze e ragazzi, tra l'altro studenti della Sapienza, futuri uomini e donne di diritto, ed è importante trovare nuovi linguaggi che devono necessariamente essere incisivi su quel famoso patto di corresponsabilità, famiglia, scuola, società civile, politica”.

(PO / Sis)

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